venerdì, Luglio 18, 2025

Operazione della Finanza: 16 arresti per droga, coinvolti anche 5 agenti di polizia

Avrebbero distratto circa 80 chilogrammi di hashish sequestrato per rimetterlo sul mercato. Per questo sei agenti della Polizia di Stato, uno in pensione, sono finiti sotto indagine, due di loro sono stati anche arrestati nell’ambito di una operazione della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Roma su delega della Direzione Distrettuale Antimafia che ha portato in manette 16 persone complessivamente. Il provvedimento, emesso dal Gip del Tribunale capitolino è l’epilogo di un’indagine durata oltre due anni e coordinata dalla DDA di Roma, che ha svelato l’esistenza di una rete criminale transnazionale dedita al narcotraffico, al riciclaggio e alla detenzione illegale di armi. Le accuse contestate agli indagati vanno dall’associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti alla rapina, ricettazione, riciclaggio e porto abusivo d’armi. Tredici persone sono finite in carcere, tre agli arresti domiciliari. Nel mirino è finito un sodalizio composto da cittadini marocchini radicati nei quartieri Casal Boccone e Fonte Meravigliosa. La banda avrebbe importato dall’estero, via Spagna e Marocco, oltre una tonnellata e mezzo di hashish e marijuana, destinati alla distribuzione in numerose piazze di spaccio di Roma – tra cui Don Bosco, Pigneto, Capannelle e Spinaceto – e nelle province di Roma e Latina. La base operativa del gruppo era tra Ardea e Torvaianica. Grazie a membri stabili all’estero, il narcotraffico si articolava in spedizioni su gomma, con veicoli modificati e dotati di doppi fondi. Le indagini condotte dal Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria hanno portato al sequestro di 660 kg di hashish e oltre 50 kg di marijuana. Gli investigatori hanno anche documentato l’uso di telefoni criptati, armi da fuoco e una “cassa comune” con cui venivano finanziati gli affiliati e coperti eventuali fermi o indagini. Sconcertante la scoperta del coinvolgimento di almeno sei agenti della Polizia di Stato, di cui due arrestati. Uno in carcere, l’altro ai domiciliari. Altri quattro colleghi del commissariato San Lorenzo, avrebbero invece manipolato i dati dei sequestri, a cui seguirono anche dei comunicati stampa sulle operazioni, falsificato verbali e addirittura riconsegnato partite di droga ai narcos marocchini. Due episodi chiave hanno fatto emergere la complicità, il 10 novembre 2022 sarebbero stati sottratti 15 kg di hashish mai annotati sugli atti e dodici giorni dopo, il 22 novembre, altri 59,5 kg di droga sarebbero stati prelevati e restituiti agli spacciatori in un parcheggio della periferia est di Roma. In entrambi i casi, secondo la procura, sarebbero stati alterati orari e verbali.  Secondo gli inquirenti, il traffico era attivo almeno dal giugno 2021. Durante il blitz, battezzato ‘Don Rodrigo’, è emerso anche un maxi sequestro da 1,3 tonnellate di hashish effettuato lo scorso 19 aprile a Capena, in un tir parcheggiato. Anche su quest’operazione sarebbero emerse alcune anomalie operative al vaglio della magistratura. Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha commentato l’operazione: “La Polizia di Stato è un’istituzione sana e trasparente, capace di intervenire con decisione anche al proprio interno. Questi casi, seppur rari e dolorosi, non intaccano la fiducia nei confronti delle forze dell’ordine, che ogni giorno operano al servizio dei cittadini”. La rete criminale smantellata aveva una struttura gerarchica, conti occulti all’estero e una capacità logistica di pianificare l’arrivo dei carichi di droga in Italia.

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