domenica, Luglio 6, 2025

Inps, ancora in calo i lavoratori domestici regolari

Nel 2024 i lavoratori domestici contribuenti all’INPS sono stati 817.403, con un calo del -2,7% rispetto al 2023 (-23.036 lavoratori). Questo decremento è più contenuto rispetto a quelli del 2023 e del 2022 (-7,1% e -7,2%), che seguivano gli aumenti del biennio 2020-2021 legati al lockdown e alla regolarizzazione prevista dal Decreto Rilancio (D.L. n.34/2020). Fenomeni simili di calo si erano già verificati dopo le regolarizzazioni del 2009 (L. 102/2009) e del 2012 (D. Lgs. 109/2012), che avevano incentivato l’emersione di lavoro domestico irregolare. E’ quanto emerge dai dati esposti durante il convegno “Il lavoro domestico in Italia: una risorsa strategica per il welfare e l’economia”, organizzato da INPS e Nuova Collaborazione (associazione nazionale datori di lavoro domestico). Dal 2022, il numero dei lavoratori domestici è in diminuzione, con un trend simile per uomini e donne. Tuttavia, la presenza femminile è nettamente prevalente e in crescita: nel 2024 ha raggiunto l’88,9%, il valore più alto degli ultimi sei anni. Nel 2024 i lavoratori maschi sono scesi sotto quota 91.000, registrando un calo del -7% rispetto al 2023. Questo suggerisce che i processi di regolarizzazione abbiano avuto un impatto maggiore sulla componente maschile. Nel 2024, il numero complessivo di lavoratori domestici in Italia è stato pari a 817.403, con una netta prevalenza di donne: 726.589 lavoratrici femmine, pari all’88,9% del totale, contro 90.814 uomini (11,1%). Questa tendenza alla femminilizzazione del settore si conferma a livello nazionale, ma con alcune differenze interessanti nelle diverse regioni. Secondo rielaborazioni di Nuova Collaborazione sui dati regionali INPS, nel Lazio si contano 115.413 lavoratori domestici, il secondo numero più alto a livello nazionale. Le donne sono 98.242, pari all’85,1%, mentre gli uomini sono 17.171, ovvero il 14,9% del totale. Rispetto ad altre grandi regioni, il Lazio mostra una presenza maschile leggermente superiore alla media, il che potrebbe riflettere una maggiore domanda di lavoratori per assistenza domiciliare h24 o per contesti familiari con esigenze complesse. La componente femminile resta comunque dominante.

Virgolettato Alfredo Savia
“Il lavoro domestico non può più essere considerato una questione privata: è una realtà che coinvolge milioni di famiglie e lavoratori e richiede un impegno e risposte concrete in termini di legalità e responsabilità sociale – ha dichiarato Alfredo Savia, Presidente di Nuova Collaborazione (Associazione nazionale datori di lavoro domestico). È necessario costruire una strategia nazionale condivisa tra istituzioni, famiglie e lavoratori, fondata su incentivi mirati, tutele adeguate e, soprattutto, su percorsi formativi strutturati. La formazione rappresenta una leva imprescindibile per garantire standard di qualità nell’assistenza a bambini, anziani e persone non autosufficienti e per valorizzare le competenze di chi, ogni giorno, svolge un ruolo delicato e fondamentale nella vita delle famiglie italiane. Come associazione datoriale, riteniamo indispensabile promuovere una cultura della legalità e della dignità nel lavoro, sostenere le famiglie con strumenti fiscali equi e duraturi e contribuire a politiche pubbliche capaci di riconoscere il valore sociale del lavoro di cura, sollevando le famiglie da una responsabilità che oggi ricade quasi esclusivamente su di loro.”

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