Il Comitato cittadino per la salvaguardia del territorio di Canino e della Tuscia torna a farsi sentire, chiedendo l’annullamento immediato della Cnai, la Carta nazionale delle aree idonee al Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, e dell’intera procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Un appello netto, nato dall’indignazione per quanto emerso durante l’audizione del ministro Gilberto Pichetto Fratin in Commissione Ambiente alla Camera. “Una clamorosa retromarcia rispetto a quanto dichiarato solo un mese fa – afferma il Comitato – La Cnai non è stata revocata, la procedura Vas è confermata per i 51 siti ritenuti idonei, tra cui 21 nella Tuscia, e non è stato abbandonato il progetto del Deposito Unico. Se non arriveranno autocandidature, si procederà comunque per decreto del Consiglio dei Ministri”. Particolarmente critiche anche le parole rivolte al ministro, accusato di bollare le proteste territoriali come semplici reazioni Nimby (Not In My Back Yard): “Così si ignorano anni di iniziative civili e tecniche, come le marce di Vulci e Corchiano o le osservazioni puntuali mai considerate”. “È il momento di rispettare il volere dei cittadini – continua la nota del Comitato – Non si possono imporre dall’alto decisioni con conseguenze per almeno 300 anni. La gestione della vicenda da parte di Sogin non è più tollerabile: non è accettabile che lo stesso soggetto sia incaricato delle indagini di dettaglio. La fiducia verso l’ente è ormai nulla”. Pur riconoscendo la necessità di affrontare il nodo dello smaltimento dei rifiuti radioattivi, il Comitato distingue tra rifiuti a bassa e alta attività: “Per i primi si proceda con una selezione trasparente e indipendente, per i secondi serve da subito un deposito geologico profondo, in Italia o all’estero. Inaccettabile parlare ancora di stoccaggio temporaneo di lunga durata”. Infine, il Comitato di Canino lancia un ultimatum: “Senza un reale passo indietro, a partire dall’annullamento della Cnai e della Vas, la nostra opposizione si farà ancora più dura. Non accetteremo false soluzioni, come l’ennesimo appello alle autocandidature, un meccanismo già fallito e privo di credibilità”.