domenica, Luglio 20, 2025

Torre Chiaruccia, è bufera sul mutuo da 700mila euro: le opposizioni attaccano il sindaco Tidei

Il progetto per l’acquisizione del sito di Torre Chiaruccia e la realizzazione di un nuovo museo dedicato a Guglielmo Marconi continua a far discutere. Al centro della polemica, la recente delibera di giunta che ha dato il via libera alla stipula di un mutuo da 700.000 euro, a un tasso d’interesse del 4,46%, da restituire in trenta anni. Una scelta definita «folle» dai gruppi consiliari di minoranza, che parlano di debito insostenibile per le generazioni future. I consiglieri dei gruppi Lista Civica Fiorelli Sindaco, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi Moderati e Lega Salvini Premier non usano mezzi termini: «Ogni giorno a Santa Marinella va in scena C’era una volta la maggioranza, con un sindaco che si atteggia a lungimirante, ma è sostenuto solo da una sparuta e incerta maggioranza. Abbiamo scelto di abbandonare l’aula per non legittimare una delibera che porterà un carico finanziario insensato sulle spalle dei cittadini». Il riferimento alla targa dedicata a Marconi portata su Marte dalla sonda Rover della Nasa, diventa oggetto di ironia da parte dei gruppi consiliari: «Siamo famosi su Marte grazie al “Science Park Marconi”, ma i cittadini di Santa Marinella non ce ne renderanno merito. Il progetto da oltre 6,5 milioni di euro appare di scarsa utilità pratica rispetto alle vere priorità della città». I consiglieri lamentano anche un clima politico sempre più acceso: «Veniamo offesi e denigrati per le nostre posizioni. Siamo accusati di ignoranza e definiti sciacalli, mentre il sindaco, prossimo agli 80 anni, si aggrappa alla poltrona per non uscire definitivamente dalla scena politica». «Noi vogliamo una città moderna, gestita con scelte oculate e risorse ben calibrate. Diciamo basta alla propaganda, ai proclami e allo sperpero del denaro pubblico». Infine, la minoranza lancia un chiaro messaggio a Tidei: «Il sindaco può stare tranquillo: non ci dimetteremo. Anzi, continueremo a vigilare su ogni atto, ogni delibera e ogni euro speso, per garantire trasparenza e tutela degli interessi della cittadinanza. A rassegnare le dimissioni dovrebbe essere lui, dopo un simile scivolone politico e amministrativo».

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