Un’assoluzione piena per tutti gli imputati. È questo l’epilogo del procedimento penale che ha coinvolto funzionari comunali, tecnici e progettisti in merito al permesso di costruzione n. 22E16 per un complesso edilizio in via degli Ermellini, nella frazione di Tor San Lorenzo. Il Tribunale di Velletri ha sciolto ogni dubbio: nessun dolo, solo errori derivanti da un disordine urbanistico profondo e stratificato nel tempo. Le accuse, che andavano dal falso ideologico agli abusi edilizi, si sono dissolte sotto il peso della documentazione prodotta in aula e delle testimonianze, che hanno tracciato un quadro tanto chiaro quanto sconfortante: il caos del Piano Regolatore Generale del Comune di Ardea ha prodotto negli anni interpretazioni contraddittorie e atti urbanistici incoerenti. Al centro della vicenda, l’area dove la società Effe Emme Soluzioni Immobiliari s.r.l. aveva acquistato un terreno nel 2015, presentando regolare richiesta e ottenendo il via libera a costruire su quella che, secondo il certificato di destinazione urbanistica, era classificata come zona B3 – completamento residenziale. Solo un anno dopo, il Comune ribaltò tutto: una nuova certificazione collocava l’area in zona F3 – verde privato attrezzato, portando alla revoca del permesso, al blocco dei lavori e all’avvio di una lunga battaglia giudiziaria. Ma a inchiodare l’incongruenza urbanistica è stata la stessa documentazione comunale e, soprattutto, la delibera della Regione Lazio n. 5192/1984, che include l’area tra quelle residenziali B3. Un elemento chiave, secondo la sentenza, che ha contribuito a sconfessare la versione successiva fornita dal Comune. Fondamentale anche la testimonianza dell’Ingegnere Antonio Mura, ex dirigente dell’Ufficio Urbanistica, che ha confermato come negli anni siano stati rilasciati certificati urbanistici discordanti, a causa della mancanza di aggiornamento e chiarezza nelle tavole del PRG. Il Tribunale ha così riconosciuto che le responsabilità non erano di natura penale, bensì frutto di una mala gestione tecnico-amministrativa, ereditata da decenni di confusione normativa e cartografica. La sentenza riaccende i riflettori su una questione più ampia: la necessità di un riordino serio e trasparente della pianificazione urbanistica del Comune di Ardea, per evitare che casi come quello di via degli Ermellini si ripetano e per garantire certezza del diritto a cittadini, imprese e professionisti.