giovedì, Luglio 17, 2025

I Terzi al collasso: niente acqua, strade pericolose e discariche abusive

È un grido d’aiuto disperato quello che arriva dalla frazione de I Terzi, nel Comune di Cerveteri, dove decine di famiglie stanno affrontando da giorni – e in realtà da mesi, se non anni – una situazione al limite della sopportazione. Il malcontento è esploso pubblicamente in questi giorni con una manifestazione spontanea in piazza, che ha acceso i riflettori su una crisi strutturale che investe più fronti: emergenza idrica, strade dissestate e rifiuti abbandonati ovunque. Il problema più grave riguarda l’assenza di acqua potabile. A differenza del resto del territorio comunale, dove il servizio idrico è gestito da Acea Ato 2, nella frazione de I Terzi è ancora Arsial, l’Agenzia Regionale per l’Agricoltura del Lazio, a occuparsi dell’approvvigionamento. Il risultato? Rubinetti a secco, famiglie costrette a rifornirsi con taniche e bottiglie, e situazioni al limite, soprattutto per anziani, bambini e persone con disabilità. Il consigliere comunale Nicolò Accardo (Noi Moderati) si è fatto portavoce del disagio, lanciando un appello diretto alla Regione: «È assurdo che nel 2025 ci siano ancora famiglie senza accesso all’acqua. Chiederò un intervento urgente all’assessore regionale Giancarlo Righini: questa è un’emergenza non più rimandabile.» Ma l’acqua è solo una parte del problema. La viabilità interna è al collasso: buche, avvallamenti, curve cieche e asfalto deteriorato mettono ogni giorno a rischio automobilisti e pedoni. La vegetazione ai margini delle carreggiate invade spesso la sede stradale, oscurando la visuale, soprattutto di notte, con evidenti rischi per la sicurezza. Come se non bastasse, lungo le strade e nelle aree periferiche proliferano discariche abusive a cielo aperto. Sacchi di rifiuti, elettrodomestici dismessi, materassi e materiali edili vengono abbandonati con cadenza regolare, nonostante le ripetute bonifiche effettuate dal Comune. I residenti chiedono telecamere di sorveglianza e un’azione più decisa contro i responsabili: «Serve più controllo e più rispetto – dicono – non possiamo vivere tra i rifiuti. Il Comune deve intervenire con fermezza.» Tra taniche d’acqua, strade pericolose e cumuli di immondizia, la pazienza dei residenti è agli sgoccioli. L’auspicio è che la mobilitazione locale e la presa in carico delle istituzioni regionali possano finalmente portare a una soluzione definitiva, che garantisca dignità, servizi essenziali e sicurezza a una comunità finora dimenticata. La speranza è che I Terzi non restino solo un altro angolo dimenticato della provincia, ma diventino presto simbolo di un riscatto possibile, a partire da una gestione più seria e coordinata delle competenze tra Comune, Regione e Arsial.

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