Ancora un incendio nell’area delle Salzare, e ancora una volta a farne le spese è la salute dei cittadini. Questa volta le fiamme sono divampate in via delle Acque Alte, all’interno del controverso comprensorio dei 706 ettari, una zona già nota per degrado ambientale, discariche abusive e sversamenti illegali. A prendere fuoco sono stati cumuli di rifiuti gettati nei canali di scolo, diventati nel tempo vere e proprie bombe ecologiche. L’incendio è scoppiato in pieno giorno, sollevando una densa colonna di fumo nero e acre, visibile a chilometri di distanza. A dare l’allarme è stata una pattuglia dei carabinieri, che ha notato la nube scura durante un controllo di routine. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco, che sono riusciti a domare le fiamme prima che potessero raggiungere le abitazioni vicine. Nonostante la tempestività dell’operazione, il fumo sprigionato dal rogo ha invaso le strade e le case circostanti, causando bruciori agli occhi, malori e problemi respiratori tra i residenti, molti dei quali sono rimasti barricati in casa per ore con porte e finestre chiuse. «È inaccettabile vivere in queste condizioni – lamenta una residente di via delle Acque Alte – non è il primo incendio e temiamo che non sarà l’ultimo. Ci sentiamo abbandonati, circondati da rifiuti e costretti a respirare fumo tossico ogni estate». Una piaga ricorrente, quella degli incendi di rifiuti ad Ardea, che continua a sollevare interrogativi su controlli, prevenzione e sicurezza ambientale. In molti casi, come quello di oggi, i roghi sembrano avere origine dolosa: un sistema illecito e pericoloso per smaltire materiali di scarto, che trasforma aree abbandonate in focolai di inquinamento. A pochi passi dai luoghi dell’incendio si trovano la litoranea e alcune spiagge frequentate da turisti e residenti, che si sono ritrovati immersi in un’aria irrespirabile anche in pieno giorno. Un’ulteriore penalizzazione per un territorio già in difficoltà, che si ritrova a fare i conti con emergenze ambientali, disagi sanitari e mancanza di tutele efficaci. Il Comune di Ardea e gli enti preposti sono ora chiamati a dare risposte concrete: serve un piano di bonifica e sorveglianza costante, ma soprattutto è necessario ripristinare legalità e sicurezza in un’area troppo a lungo dimenticata.