Un’importante iniziativa di prevenzione sanitaria si è svolta lo scorso 23 luglio nella zona industriale di Santa Palomba, dove numerose sex workers operano quotidianamente in condizioni di forte vulnerabilità. Il progetto, nato dalla sinergia tra la Croce Rossa Italiana (CRI) e la Fondazione Villa Maraini, ha offerto la possibilità di sottoporsi a test volontari, gratuiti e rigorosamente anonimi per la diagnosi precoce di HIV, epatite C (HCV) e sifilide. L’iniziativa ha raccolto un’ampia adesione, segno tangibile della fiducia instaurata con le operatrici del sesso. Il riscontro è stato immediato: gli esiti dei test sono stati comunicati in tempo reale, consentendo – in caso di positività – di attivare subito percorsi di cura e assistenza. Fondamentale per il successo dell’iniziativa è stato il rispetto assoluto dell’anonimato, condizione imprescindibile che ha permesso alle donne di partecipare senza timore di esposizione o stigma. Non si è trattato, come hanno tenuto a precisare gli organizzatori, di un’operazione di schedatura, bensì di un intervento di sanità pubblica mirato alla prevenzione, all’accesso alle cure e alla riduzione del rischio di trasmissione delle infezioni sessualmente trasmissibili, in un contesto spesso dimenticato dalle istituzioni. A rendere possibile questa giornata di sensibilizzazione e screening è stata un’équipe multidisciplinare composta da un medico, un’infermiera, una psicologa, volontari specializzati della Croce Rossa del Comitato di Pomezia e gli operatori della Fondazione Villa Maraini, noti per la loro lunga esperienza nel campo della riduzione del danno e interventi sul campo. L’iniziativa, oltre a offrire un importante supporto sanitario, ha avuto anche un forte valore umano e sociale, contribuendo a rompere l’isolamento in cui spesso vivono le sex workers. Alla luce della positiva risposta ottenuta, gli enti coinvolti stanno valutando di replicare e ampliare l’intervento anche in altri territori a rischio del quadrante sud della Capitale.