Restano in stato di fermo in Francia i tredici tifosi della Roma arrestati mercoledì sera a Nizza, in occasione della partita di Europa League disputata allo stadio Allianz Riviera. L’incontro, che ha visto trionfare la squadra di Gian Piero Gasperini – attuale tecnico dell’Atalanta ma ospite in tribuna per visionare i prossimi avversari – si è giocato in un clima di grande tensione, degenerato ben prima del fischio d’inizio. Secondo quanto riferito dalle autorità francesi, i tifosi romanisti sarebbero stati fermati per episodi di disordini avvenuti sia nei pressi dello stadio che nel centro cittadino, con segnalazioni di lanci di oggetti e scontri con la polizia locale. Gli arresti sono avvenuti nel tardo pomeriggio, poco prima dell’apertura dei cancelli dell’impianto sportivo, e hanno riguardato soprattutto giovani provenienti da Roma e dintorni, molti dei quali già noti alle forze dell’ordine italiane per precedenti legati al tifo organizzato. La procura di Nizza ha confermato che i fermati restano sotto custodia cautelare in attesa di giudizio. L’udienza, inizialmente fissata per questa settimana, è stata rinviata al 26 novembre. La decisione, spiegano fonti giudiziarie francesi, è stata presa per consentire la raccolta di ulteriori prove e testimonianze sugli episodi contestati. Nel frattempo, i familiari e gli avvocati dei tifosi si sono mobilitati per chiedere chiarimenti sulla posizione dei loro assistiti. Dal fronte capitolino, le associazioni di tifosi hanno espresso solidarietà ai fermati, pur condannando eventuali episodi di violenza. La società AS Roma, interpellata dai media, segue con attenzione la vicenda ma non ha rilasciato commenti ufficiali. La tensione resta alta anche in vista del match di ritorno, previsto per il prossimo mese, quando la sicurezza sarà ulteriormente rafforzata per evitare nuovi incidenti. L’episodio ha riacceso il dibattito sulla gestione dell’ordine pubblico nelle trasferte europee e sul comportamento delle frange più calde del tifo organizzato.