Dal 6 ottobre al 5 dicembre 2025, Roma resterà senza tram. L’intera rete sarà sostituita da bus navetta, a causa dei lavori programmati sulla sopraelevata della tangenziale est, in corrispondenza del deposito tranviario di Porta Maggiore in piazza Caballini. L’intervento, inizialmente previsto per il 2026, è stato anticipato per motivi di sicurezza e per permettere alla città di accogliere, già da dicembre, il primo dei 121 nuovi tram Urbos Caf acquistati dal Campidoglio.
Perché si fermano i tram
Il blocco della rete tram è necessario perché gli operai di Anas lavoreranno direttamente sopra l’area del deposito di Porta Maggiore.
La chiusura totale garantisce la sicurezza dei cantieri e del personale impegnato nelle opere di manutenzione del viadotto. I lavori interesseranno non solo il viadotto ma anche la via Prenestina e viale dello Scalo di San Lorenzo, tratti cruciali per il traffico e i servizi pubblici capitolini.
Bus sostitutivi
Durante i due mesi di stop, i bus sostitutivi percorreranno — laddove possibile — gli stessi itinerari dei tram.Atac ha precisato che i percorsi, le fermate e gli orari saranno resi noti nei prossimi giorni tramite i propri canali ufficiali e l’app di mobilità. L’amministrazione comunale invita i cittadini a programmare con anticipo gli spostamenti, soprattutto nelle ore di punta, per ridurre i disagi.
Impatto sulla viabilità
Oltre allo stop del servizio tram, Roma Servizi per la Mobilità ha annunciato restringimenti di carreggiata lungo i tratti interessati dai cantieri, in entrambi i sensi di marcia.
Queste modifiche potrebbero provocare rallentamenti al traffico locale, in particolare nelle zone di Porta Maggiore, San Lorenzo e lungo la Prenestina. Gli automobilisti sono invitati a prestare attenzione alla nuova segnaletica stradale e a valutare percorsi alternativi.
Prospettive future
I lavori rappresentano un passo importante verso il rinnovamento del trasporto pubblico di Roma. L’arrivo dei nuovi tram Urbos Caf, previsto a partire da dicembre, renderà necessaria una rete adeguata e sicura. L’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè ha sottolineato che il provvedimento, seppur oneroso per i pendolari, è indispensabile per garantire maggiore sicurezza e efficienza al servizio tramviario della Capitale.