Sei persone – tra cui l’amministratore della società che gestiva il cantiere, l’architetto, il titolare di una ditta appaltatrice, il committente dei lavori, le persone che dovevano vigilare su di essi – sono state condannate ad un anno con pena sospesa per il crollo avvenuto il 14 febbraio del 2018 nel quartiere romano della Balduina. Il crollo colposo, secondo la sentenza di primo grado, oltre a far sprofondare sette automobili e un pezzo di via Livio Andronico, causò lo sgombero degli abitanti di due palazzine. Il cedimento – secondo l’accusa – sarebbe avvenuto per una errato posizionamento dei pali portanti del cantiere, che erano troppo corti e carenti di calcestruzzo, secondo le perizie. Si ignorarono le regole minime sulla stabilità e arrivò il crollo, che per caso non provocò vittime. Solo danni, durati molti anni per i residenti nella zona.