Tre persone di nazionalità cinese – due donne e un uomo – sono state arrestate dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, insieme ad agenti del Gruppo Prenestino della Polizia di Roma Capitale e della Compagnia Carabinieri Roma-Casilina. Il provvedimento di arresto è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma con l’ipotesi di reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Gli sfruttati sarebbero otto connazionali e un altra persona del Bangladesh. I nove lavoravano in due locali le cui titolari erano le due donne. L’uomo arrestato, secondo le indagini, era il “caporale” che reclutava i lavoratori cercandoli tra persone in condizioni di vulnerabilità e in stato di bisogno. Lavoravano senza pausa per “almeno 14 ore al giorno” secondo gli inquirenti, in ambienti non idonei, pericolosi e fatiscenti. Nel locale si producevano tessuti. Dalle macchine da cucire erano stati rimossi i dispositivi di sicurezza per velocizzare l’attività.
Oltre agli arresti sono stati sequestrati i due locali. I tre sono agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
Sfruttamento del lavoro e caporalato, tre persone arrestate a Roma
