sabato, Ottobre 4, 2025

Prati, commercianti in rivolta: “Chiusi negozi e clienti spariti. Rivogliamo Ponte Vittorio aperto”

Due negozi chiusi, uno passato di mano e un intero angolo di Prati trasformato in una zona fantasma. È la denuncia dei commercianti di via di Porta Castello e via Sforza Pallavicini, che chiedono al Comune di riaprire Ponte Vittorio Emanuele II al traffico urbano dopo le modifiche alla viabilità seguite ai lavori per la nuova piazza Pia. “Da qui non passano più auto, ci hanno isolato, abbiamo perso tutti i clienti”, spiegano gli esercenti, un tempo affacciati su una delle arterie più trafficate del quartiere. Ora, invece, il traffico è stato dirottato su ponte Umberto I, lasciando le vie laterali deserte. Alle 11 del mattino, in via Sforza Pallavicini, si contano a malapena poche auto. “Prima era il principale collegamento tra Lungotevere e Prati – raccontano i negozianti – oggi è una via morta”. Il disagio è evidente anche per chi continua a resistere. “Per arrivare al mio negozio bisogna fare un giro a chiocciola – spiega Andrea Mastrolorenzi, orafo e commerciante – passando da Ponte Umberto I e dal Palazzaccio. I clienti rinunciano, e noi perdiamo incassi”. Sullo storico Ponte Vittorio Emanuele II resta attiva solo la corsia preferenziale per bus e taxi. “È diventata una via di passaggio solo per taxi – commentano Massimo Maialetti e Antonio Matranga, titolari di un negozio di abbigliamento sportivo – anche i corrieri faticano ad arrivare”. Da quando è cambiata la viabilità, due attività hanno chiuso e un’altra ha cambiato gestione. “Siamo isolati – denuncia Edvige Zarra, da 18 anni in via Sforza Pallavicini – il fatturato è crollato e abbiamo dovuto portare noi le consegne ai clienti, raggiungendoli nelle vie vicine”. I commercianti storici chiedono ora un confronto urgente con l’amministrazione capitolina: “Abbiamo raccolto firme e inviato una Pec al Comune – conclude Mastrolorenzi – ma nessuno ci ha ancora risposto”.

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