Il Comune di Ardea dovrà pagare un debito consistente legato a 143 fatture non saldate relative a forniture di energia elettrica. Le bollette in questione risalgono in gran parte al periodo precedente alla pandemia, tra il 2018 e il 2019, e ammontano complessivamente a circa 31.700 euro. A gravare sulla somma iniziale si sono aggiunti interessi di mora e anatocistici, ossia interessi calcolati sugli interessi già maturati nel tempo, che hanno fatto lievitare sensibilmente l’importo complessivo. Non solo. In base alla normativa sulla cessione del credito, la società cessionaria — in questo caso Banca Farmafactoring, subentrata a Hera Comm Srl — ha potuto richiedere un’ulteriore quota aggiuntiva di circa 5.700 euro per ciascuna delle fatture non saldate. A questi costi si sommano anche quelli relativi a 290 fatture pagate in ritardo, che hanno generato un ulteriore esborso di 11.600 euro, oltre a spese accessorie e ulteriori interessi. In totale, la cifra che l’amministrazione comunale si trova ora a dover corrispondere supera ampiamente gli 80mila euro, una somma che dovrà essere riconosciuta come debito fuori bilancio e inserita nei prossimi atti contabili del Comune. Una vicenda che riporta all’attenzione la necessità di una gestione più rigorosa delle forniture e dei pagamenti da parte dell’ente, per evitare che simili situazioni si traducano nuovamente in un pesante onere per le casse pubbliche.



                                    


