La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha avuto un colloquio telefonico con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in vista della presentazione oggi del rapporto della Commissione europea sull’allargamento da cui emerge che “l’Ucraina è pronta a procedere verso l’adesione all’Ue”. “Caro presidente, l’Ucraina non affronterà questo inverno da sola. L’Ue è al vostro fianco, fornendo supporto energetico di emergenza per aiutare l’Ucraina nei mesi a venire. Allo stesso tempo, stiamo lavorando su opzioni per garantire l’assistenza finanziaria necessaria all’Ucraina”, scrive su X von der Leyen. “Domani adotteremo il nostro Pacchetto di allargamento, che elogerà l’eccezionale impegno dell’Ucraina per il suo percorso europeo nell’ultimo anno. Il messaggio della Commissione è chiaro: l’Ucraina è pronta a procedere”, aggiunge. Le forze armate di Kiev avrebbero colpito tramite l’utilizzo di droni due impianti petroliferi delle compagnie Lukoil e Sibur a Kstovo nella regione russa di Nizhny Novgorod. Lo riporta Ukrainksa Pravda citando il canale telegram Astra che mostra alcuni video degli incendi scoppiati. I due impianti si trovano a breve distanza l’uno dall’altro. La raffineria Lukoil di Nizhny Novgorod – viene spiegato – è importante per l’approvvigionamento della regione di Mosca, che rappresenta circa il 30% del consumo di benzina del Paese. Il ministro della Difesa ucraino Denys Shmyhal ha reso noto di aver tenuto un incontro con la delegazione Nato guidata dall’ambasciatore statunitense presso la Nato Matthew Whitaker, durante il quale le parti hanno discusso delle future forniture di difesa aerea a Kiev. “Ho tenuto un incontro importante e significativo con la delegazione Nato guidata dall’ambasciatore statunitense presso la Nato Matthew Whitaker. L’attenzione principale è stata rivolta alle innovazioni e alla protezione del cielo ucraino da droni e missili nemici”, ha scritto Shmyhal sul suo canale Telegram. Il ministro della Difesa ucraino ha ringraziato i Paesi Nato per il continuo supporto all’Ucraina e si è dichiarato disponibile a condividere l’esperienza maturata nel garantire la difesa aerea con i partner della Nato. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha smentito le notizie secondo cui esisterebbe un “piano di pace in 12 punti” concordato con i Paesi europei. Lo riporta Ukrinform. “Ciò che è importante in questa questione è se io, in qualità di presidente dell’Ucraina, abbia visto questo piano. No. Penso che questa sia la risposta a tutte le domande. Ci sono varie idee e proposte europee riguardo a un accordo di pace”, ha affermato Zelensky esprimendo sorpresa per le affermazioni secondo cui la Russia avrebbe dovuto partecipare ai colloqui nell’ambito di tale piano. “È strano sentire che la Russia sarebbe al tavolo dei negoziati, dato che al momento nessun leader europeo o il presidente degli Stati Uniti può costringere la Russia a sedersi al tavolo dei negoziati”, ha affermato. L’esercito ucraino sta avanzando in direzione di Dobropillja nel Donetsk. Lo ha reso noto il comandante in capo delle forze armate ucraine, Oleksandr Syrsky in un post su Telegram. “Aumentiamo la pressione sullo sperone di Dobropil. Continuiamo la liberazione e la pulizia dei territori, costringendo il nemico a disperdere le forze e rendendo impossibile la concentrazione degli sforzi principali nella zona di Pokrovsk”, si legge nel messaggio, “nelle ultime 24 ore, le unità d’assalto nella zona di Dobropil sono avanzate in alcune direzioni. In totale, durante l’operazione sono stati liberati 188 km², 248,7 km² sono stati ripuliti dalle forze nemiche”. L’avanzata delle forze russe in Ucraina è rimasta costante nel mese di ottobre e la regione orientale di Donetsk rimane la più minacciata, secondo l’analisi dell’agenzia France-Presse sui dati forniti dallo statunitense Istitute for The Study of War (Isw), che collabora con il Critical Threats Project (Ctp). In un mese, la Russia ha conquistato 461 chilometri quadrati agli ucraini, una cifra leggermente superiore ai 447 km2 di territorio conquistati a settembre. Questo dato è vicino alla media mensile per l’anno 2025, dopo un picco registrato a luglio (634 km2). Alla fine di ottobre, l’esercito russo controllava totalmente o parzialmente il 19,2% del territorio ucraino. Circa il 7%, la Crimea e alcune zone del Donbass, erano già sotto il suo controllo prima dell’inizio dell’invasione russa nel febbraio 2022. La superficie dei territori conquistati comprende le zone controllate totalmente o parzialmente dalla Russia, nonché quelle che essa rivendica. Alla fine di ottobre, l’esercito russo controllava totalmente o parzialmente il 19,2% del territorio ucraino. Circa il 7%, ovvero la Crimea e alcune zone del Donbass, era già sotto il suo controllo prima dell’inizio dell’invasione russa nel febbraio 2022. La superficie dei territori conquistati comprende le zone controllate totalmente o parzialmente dalla Russia, nonché quelle che essa rivendica. È nella regione di Donetsk che ha registrato i maggiori progressi nel mese di ottobre, con 169 km2 conquistati e una media di 5,5 km2 al giorno. Al 31 ottobre, la Russia ne controllava l’81%, oltre alla quasi totalità della vicina regione di Luhansk. Nelle ultime settimane, le forze russe hanno intensificato la pressione in diversi punti di questa parte del bacino industriale e minerario del Donbass. In particolare, hanno guadagnato terreno nella roccaforte ucraina di Pokrovsk, mettendo a rischio di accerchiamento la guarnigione locale e quella della vicina città di Myrnograd. Prima della guerra, il loro agglomerato contava 100.000 abitanti. I militari ucraini hanno annunciato operazioni volte a contrastare l’avanzata russa. Lunedì, il 7° corpo d’assalto aereo ucraino ha affermato su Telegram che “la pulizia attiva della parte nord di Pokrovsk” continua, mentre la situazione a Myrnograd è “tesa ma non presenta minacce”. Pokrovsk si trova all’incrocio tra diverse strade regionali e linee ferroviarie, la cui conquista da parte dell’esercito russo gli aprirebbe la strada verso ovest, dove le posizioni ucraine sono meno fortificate. Con circa 60.000 abitanti prima dell’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, Pokrovsk è oggi una città deserta e in gran parte distrutta dai combattimenti. Nella regione di Dnipropetrovsk, nel centro dell’Ucraina, dove le truppe russe sono entrate quest’estate, la Russia ha guadagnato in un mese 150 km2, ovvero più della superficie di Parigi, secondo i dati dell’Isw.
Droni ucraini attaccano raffinerie russe. Zelensky e von der Leyen: progressi verso adesione all’UE




                                    

