La delibera si basa su un complesso percorso giuridico iniziato con la sentenza n. 7 del 1996 della Corte d’Appello di Roma, che ha riconosciuto la natura privata dei terreni della tenuta Le Salzare, pur gravati da usi civici. Questa condizione ha comportato nel tempo diverse problematiche per la regolarizzazione delle costruzioni abusive, molte delle quali sono nate senza autorizzazioni ufficiali e in attesa di sanatoria attraverso le procedure di condono. Per quanto riguarda la normativa italiana in materia, essa si presenta come selettiva e differenziata. Le leggi n. 47/1985 e n. 724/1994 consentivano, infatti, di sanare edifici abusivi anche su terreni soggetti a usi civici. Tuttavia, la successiva legge n. 326/2003 ha invece escluso questa possibilità, restringendo l’accesso ai servizi pubblici esclusivamente agli immobili per i quali sia stata presentata richiesta di sanatoria entro i primi due condoni, sempre che tali richieste siano accompagnate dal pagamento delle somme previste dalla legge e che i beni rispettino i requisiti igienico-sanitari e ambientali richiesti. In sintesi, la normativa attuale disciplina con precisione le condizioni per la regolarizzazione delle costruzioni, privilegiando chi abbia rispettato i termini dei condoni e adempiuto agli obblighi previsti, con attenzione particolare alle caratteristiche igienico-sanitarie e ambientali degli immobili.






