lunedì, Novembre 10, 2025

Lungomare delle Sirene, la rabbia dei residenti

Un panorama da cartolina, a meno di cento metri dalla battigia, trasformato in un ammasso di immondizia e degrado. È lo scenario che si presenta da settimane in Lungomare delle Sirene, al civico 320, dove i residenti si dicono esasperati da una situazione ormai fuori controllo: una strada che dovrebbe essere simbolo di accoglienza e bellezza costiera, divenuta invece una discarica abusiva a cielo aperto. A documentare lo stato di abbandono sono proprio gli abitanti della zona, che raccontano di ripetute segnalazioni, inviate a più riprese al Comune, alla polizia locale e all’azienda incaricata della raccolta rifiuti. “Nessuno ci ha mai risposto – racconta una residente, che vive a pochi metri dal punto critico –. Da settimane conviviamo con sacchi dell’immondizia accatastati, elettrodomestici abbandonati, resti di mobili e persino un gatto morto rinchiuso in un sacco nero. Ogni giorno è peggio”. Paradossalmente, l’area è regolarmente servita dal porta a porta, eppure si continua a conferire impropriamente sul ciglio della strada. “Molti vengono qui da altre zone per scaricare rifiuti, approfittando della scarsa sorveglianza – prosegue un altro cittadino –. È evidente che manca qualsiasi forma di controllo”. Il degrado colpisce ancora più duramente considerando il contesto turistico in cui si inserisce: una zona litoranea, teoricamente soggetta a tutela paesaggistica e valorizzazione, frequentata soprattutto in estate da villeggianti, famiglie con bambini e bagnanti. Il tratto in questione si trova a pochi passi da stabilimenti balneari e residenze estive, e rappresenta uno degli accessi più utilizzati per raggiungere la spiaggia. Ma ciò che dovrebbe essere una passeggiata verso il mare si trasforma in un percorso a ostacoli tra sacchi maleodoranti, rifiuti ingombranti e materiale in decomposizione, in una condizione che desta preoccupazioni anche dal punto di vista igienico-sanitario. “Qui non è solo una questione estetica – spiegano i residenti –. Con le alte temperature e la presenza di rifiuti organici, è facile immaginare la proliferazione di insetti, topi e batteri. E ora con la carcassa del gatto, la situazione è davvero allarmante”. Molti chiedono l’immediata rimozione dei rifiuti, una sanificazione straordinaria dell’area e soprattutto l’installazione di videocamere per dissuadere gli incivili e garantire sanzioni a chi trasforma una zona abitata in una discarica. “Abbiamo il mare davanti, eppure quello che respiriamo è puzza di spazzatura – commenta amaramente una donna affacciata dal balcone –. Se questa è accoglienza turistica, allora qualcosa è andato davvero storto”. L’episodio si inserisce in un contesto più ampio di emergenza rifiuti e assenza di controllo del territorio, che interessa diverse zone del litorale sud di Roma. Ma al civico 320, a due passi dalla spiaggia, la contraddizione tra bellezza naturale e degrado urbano è ormai talmente evidente da non poter essere più ignorata.

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