mercoledì, Novembre 5, 2025

Attacchi russi su centrali ucraine. Feroci battaglie a Pokrovsk, Zelensky va nel Donetsk

L’Ucraina si gioca la tenuta del Donetsk tra le rovine di Pokrovsk, dove sono in corso “feroci battaglie” per stessa ammissione dell’esercito di Kyiv, che prova a tenere testa all’avanzata russa continuando a inviare altre forze speciali sul fronte della città. Le nuove unità “si sono aggiunte alle forze speciali del Gur che hanno occupato le linee designate, hanno sfondato il corridoio terrestre e sono state raggiunte da altre forze speciali”, ha affermato l’intelligence militare ucraina. Mentre Volodymyr Zelensky in persona ha raggiunto le truppe impegnate nei combattimenti visitando il posto di comando del Primo Corpo della Guardia d’Azov, che guida la difesa nell’area di Dobropillia, a nord di Pokrovsk. “Prestate servizio in un settore così importante”, ha detto il presidente ucraino rivolgendosi ai soldati. “Questo è il nostro Stato, questo è il nostro Est”. Al fronte, Zelensky ha incontrato il comandante del Corpo d’Azov, Denys Prokopenko, una figura quasi leggendaria in Ucraina: il colonnello è stato infatti tra i comandanti che hanno difeso l’acciaieria Azovstal, simbolo della resistenza ucraina nella città assediata di Mariupol nel 2022. Alle sue truppe, il leader di Kyiv ha augurato “la vittoria sul nemico”. Ma la situazione al fronte si fa sempre più lontana da un’ipotesi di vittoria per le truppe a difesa di Pokrovsk: nelle ultime 24 ore, il ministero della Difesa russo ha rivendicato che le sue truppe abbiano tolto ai soldati ucraini il controllo di 35 edifici a Pokrovsk. Le dichiarazioni di Mosca non sono confermabili in maniera indipendente. Ma gli analisti sono quasi tutti d’accordo sull’affermare che non promette bene per le forze in difesa. Sebbene infatti Kyiv continui a smentire che le truppe russe abbiano accerchiato quelle ucraine, gli osservatori militari temono che l’area metropolitana di Pokrovsk-Myrnohrad, che contava 100.000 abitanti prima dell’invasione, possa presto essere accerchiata e cadere sotto il controllo russo. La caduta della roccaforte significherebbe fornire alle forze di Putin campo per avanzare verso Kramatorsk e Sloviansk, le due più grandi città ancora controllate dall’Ucraina nel Donetsk, e aprire ai russi il controllo totale del Donbass, obiettivo primario dell’attuale offensiva militare russa sul fronte. Non va meglio nel resto dell’Ucraina, dove i missili e droni russi continuano a colpire le città e le infrastrutture energetiche: nell’ultima giornata, diversi incendi sono scoppiati nella regione di Odessa a seguito di un massiccio attacco di Mosca. In risposta, le truppe di Zelensky continuano a puntare a loro volta alle strutture critiche russe: dopo giorni di colpi alle raffinerie, droni ucraini hanno attaccato un’area industriale 1.500 chilometri entro il territorio russo e un’esplosione si è verificata nell’impianto petrolchimico di Sterlitamak, nella Repubblica della Baschiria. Negli ultimi mesi, Kyiv ha intensificato i suoi attacchi alle infrastrutture russe causando un’impennata dei prezzi della benzina e costringendo alcune regioni a introdurre il razionamento del carburante. E che la situazione preoccupi il Cremlino emerge chiaramente dalla decisione di Putin firmare una legge che prevede la possibilità di chiamare i riservisti volontari delle forze armate per partecipare a “esercitazioni speciali per proteggere le strutture critiche”, comprese le raffinerie. Nello stesso giorno, lo Zar ha anche firmato una legge che consente la coscrizione obbligatoria tutto l’anno, in precedenza possibile solo in periodi limitati in autunno e primavera. Tutti segnali che non fanno pensare a una soluzione del conflitto a breve termine, mentre resta lo stallo diplomatico e l’Ucraina si prepara all’ennesimo inverno di guerra. “L’esercito russo è stato nuovamente costretto a posticipare le scadenze che si era prefissato per la conquista di Pokrovsk e Dobropillia. E ogni sconfitta russa contribuisce alla nostra capacità di difendere il nostro Stato, il nostro popolo, la nostra indipendenza”. Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
“È simbolico che oggi abbiamo il rapporto più positivo della Commissione Europea degli ultimi tre anni. Questo dà agli ucraini ancora più motivazione, poiché l’Europa riconosce i nostri sforzi congiunti. L’Ucraina sta facendo tutto il possibile per ottenere l’adesione all’Ue. Anche in tempo di guerra, anche tra le battaglie più dure, il nostro Stato continua ad avanzare nei negoziati di adesione, cosa assolutamente senza precedenti in Europa. Tutti gli altri Stati membri dell’Ue hanno seguito un percorso molto più semplice”, ha sottolineato. “È fondamentale che i nostri risultati siano accolti con un adeguato sostegno in Europa, che l’Ue rispetti i propri impegni. L’Ucraina è pronta ad aprire i cluster e abbiamo bisogno di una decisione europea al riguardo. Ringrazio tutti coloro che ci stanno aiutando. Sono orgoglioso del nostro popolo, orgoglioso di ogni singolo nostro combattente”.

Articoli correlati

Ultimi articoli