Denaro frutto di attività illecite per centinaia di migliaia di euro, che veniva ‘ripulito’ attraverso l’invio ad alcune concerie della Toscana, con sede tra Firenze e Pisa, grazie a una rete di spedizionieri compiacenti. E’ quanto scoperto dai carabinieri nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Firenze che ha portato a due arresti eseguiti su disposizione del gip Silvia Romeo. Indagate complessivamente 18 persone. In manette, su richiesta del pm Giuseppina Mione, due uomini residenti a Napoli: Ciro Taglialatela (figlio di Bruno Taglialatela, esponente di spicco del clan camorristico Lo Russo) e Vincenzo Bocchetti. Le accuse sono di riciclaggio, impiego di denaro di provenienza illecita ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Per l’accusa i due, in qualità di referenti di ditte di pellami di Casavatore (Napoli), avrebbero trasferito alle concerie toscane denaro da riciclare: attraverso fatture false ricevevano in cambio pagamenti con bonifici. I soldi venivano poi restituiti in contanti.