giovedì, Aprile 25, 2024

Cerveteri, quinto giorno di sciopero della fame per Pascucci: “Continuo la battaglia”

Il Sindaco di Cerveteri Alessio Pascucci prosegue la sua battaglia ed è giunto al quinto giorno di Sciopero della fame. Le motivazioni di questa sua scelta le ha ribadite su Radio Roma Capitale e su Radio Sonica, spiegando che la sua protesta non è legata soltanto al tema dello Ius Soli, ma riguarda anche i tagli, da parte dello Stato, a servizi essenziali come l’AEC: “Da cinque giorni ho iniziato lo sciopero della fame sullo Ius Soli, una battaglia di civiltà che sto portando avanti perché non possiamo accettare che in un paese che si definisce Democratico e accogliente non vi sia ancora una Legge che riconosca lo stato di Cittadini Italiani ai bambini e alle bambine nate e cresciute nel nostro Paese solo perché figli di genitori stranieri. Ho deciso – afferma Pascucci – di non fare lo sciopero della fame solo per un giorno perché ho voluto estenderlo anche ad altre battaglie per i diritti delle fasce più deboli, in particolare i bambini. Come Sindaco vivo quotidianamente i problemi di questi bambini e dei loro genitori che sfogano giustamente la propria rabbia nei nostri confronti, per la mancanza di servizi di assistenza adeguati. In questo momento, ad esempio, stiamo vivendo in tutta Italia una grave carenza per quanto riguarda il servizio degli AEC, gli assistenti educatori culturali al cui sostegno hanno diritto per legge gli alunni con difficoltà e che si occupano dell’autonomia del bambino, della comunicazione con gli altri compagni, dell’integrazione in classe. Questo servizio – continua il sindaco di Cerveteri – viene considerato dallo Stato come “non essenziale” e i Comuni hanno la facoltà (non l’obbligo) di istituirlo: due anni fa nel nostro Comune i fondi per l’AEC ammontavano a 600mila euro, lo scorso anno sono stati ridotti a 400mila e quest’anno addirittura a 240 mila euro. La legge dice che questo servizio andrebbe dato solo a chi è ha diritto alla 104, noi negli scorsi anni siamo riusciti ad offrirlo anche a bambini con disturbi dell’apprendimento ma quest’anno, a causa degli ingenti tagli (circa il 50% rispetto al 2016), abbiamo dovuto ridurre notevolmente il servizio. Questi tagli che lo Stato centrale fa ai Comuni sono inaccettabili soprattutto quando costringono a tagliare su servizi essenziali come l’AEC. Credo – riflette Pascucci – che sia quindi necessario organizzare una protesta seria, mirata a scuotere gli Enti sovracomunali che non comprendono l’importanza di alcuni servizi che dovrebbero essere irrinunciabili.”
“Sul tema dello Ius Soli – ha proseguito Pascuccci – vorrei invece esprimere la mia solidarietà a Paolo Fresu, uno dei più grandi musicisti italiani, che è stato violentemente attaccato dagli haters su Facebook per aver deciso di intraprendere questo sciopero per un diritto riconosciuto dalla nostra Costituzione. Lo Ius Soli è stato frainteso confondendolo con le tematiche relative all’immigrazione ma è una legge che tutela i bambini nati e cresciuti nel nostro paese, che condividono la stessa classe con i nostri figli, vivono rispettando i nostri usi e costumi e non vengono considerati come italiani. Questi bambini percepiscono il fatto di essere considerati come diversi dai propri coetanei e credo che riscoprire un sano orgoglio di appartenenza alla nostra nazione, una voglia di sentirsi italiani non solo durante le partite di un Mondiale, non voglia dire dover negare diritti ad altri. La mancata approvazione dello Ius Soli, i tagli al servizio di AEC, la mancanza di fondi per la rimozione delle barriere architettoniche e la mancanza di percorsi di accesso allo studio per tutte le fasce sociali – ha concluso Pascucci – sono tutte violazioni della nostra Costituzione che all’articolo 3 recita che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Il Governo e il Parlamento, che sembrano voler affrontare solamente il tema della Legge elettorale, si dovrebbero piuttosto concentrare e porre la fiducia su tematiche come queste, necessarie a garantire a tutti i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione. Molto spesso gli amministratori vengono criticati e invitati ad occuparsi solamente dell’ordinaria amministrazione e della manutenzione del territorio ma, anche se questi aspetti funzionassero perfettamente, non sarebbe sufficiente quando non riusciamo a garantire gli stessi diritti a tutti, in particolare alle fasce più deboli e svantaggiate. In una città in cui le strade fossero tutte perfette, qualora non vi fossero diritti per tutti, queste strade non porterebbero da nessuna parte: baratterei volentieri qualche buca in più con l’aumento dei fondi per l’assistenza ai disabili. Ritengo inoltre che un Sindaco non possa limitarsi all’ordinaria amministrazione e non possa chiudere gli occhi di fronte a ingiustizie, come quella dei tagli ai fondi per l’AEC, che hanno pesanti ripercussioni sui bambini e sulle fasce più deboli della nostra società. Oggi è il compleanno di Gianmaria, un bambino di Cerveteri affetto dalla Sma, una gravissima malattia che colpisce le cellule nervose del midollo spinale. Gianmaria è il simbolo di come in Italia a volte ci riempiamo la bocca con i diritti ma poi non siamo in grado di garantirli a tutti, perciò porto avanti questa battaglia per Gianmaria e per tutti i bambini come lui, per non dovergli dire, magari tra un anno, che non possiamo garantirgli l’assistenza a causa del continuo taglio dei fondi”.

Redazione
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