venerdì, Maggio 3, 2024

Tria a guardia dei conti spiega come li farà quadrare: “Più crescita e calo costante di debito-Pil”

Serve oggi una “strategia di politica economica diretta a conseguire una crescita più sostenuta e ridurre il gap di crescita che l’Italia ha avuto con il resto di Europa nell’ultimo decennio. Abbiamo bisogno di una crescita vigorosa, ed allo stesso tempo di una maggiore resilienza”. Il ministro Giovanni Tria sottolinea così che serve “uno stimolo di crescita endogeno, con un mutamento profondo delle strategie economiche e di bilancio” rispetto al passato. Un “rilancio investimenti è una componente cruciale”, dice ospite di Confindustria.
La “strategia” di politica economica del governo si pone “l’obiettivo di eliminare entro due anni il divario di crescita rispetto all’Europa e di assicurare al contempo una riduzione costante del rapporto debito-Pil”, spiega Tria. “Assicureremo dal prossimo anno ad una accelerazione rispetto al passato della riduzione del debito”, garantisce il ministro dell’Economia Giovanni Tria parlando alla platea del convegno del centro studi di Confindustria. Per il Governo dice è di “importanza fondamentale la riduzione del debito pubblico”, nodo che “va affrontato, indipendentemente dai vincoli, per liberare spazi di bilancio” anche per le riforme fiscali.
Nel 2019 ci sarà “uno scostamento dagli obiettivi concordati con la commissione europea dal precedente governo”, ma “ci sarà poi un graduale ridursi del deficit negli anni successivi”, assicura Tria. Il ministro dell’Economia garantisce che l’azione di Governo non è certamente improntata ad una “finanza molto allegra” che possa far “saltare i conti pubblici per dar spazio alle promesse”. Come mantenere quindi gli impegni del contratto di Governo? Con “forte gradualità. Le promesse andranno nel corso della legislatura”,  Poi Il Vicepremier Di Maio sul reddito di cittadinanza e su come potrà essere speso: “Il reddito sarà erogato su una card la cui tracciabilità non permette l’evasione o spese immorali. Quei soldi servono per assicurare i beni di prima necessità, se vado a comprare un gratta e vinci o le sigarette o beni non di prima necessità la carta non funziona perchè grazie alle tecnologie è possibile disabilitare l’uso del reddito in alcuni negozi”. Lo ha spiegato Luigi Di Maio, vicepremier e leader M5s, parlando con i cronisti a Montecitorio. “Il nostro obiettivo è spendere nei negozi italiani, spendere in attività sul suolo italiano perché vogliamo iniettare nell’economia reale 10 miliardi ogni anno, questo significa far ripartire non solo i consumi ma la vita delle imprese, dei commercianti. Tutti gioveranno del reddito di cittadinanza – conclude Di Maio – soprattutto chi non ne è destinatario a vita ma riceverà una proposta di lavoro”. Ma se queste sono le parole di Di Maio, diversa è la considerazione della Confindustria sui numeri del Governo. Gli italiani – fa sapere l’associazione degli imprenditori – rischiano di pagare più tasse in futuro qualora diventassero strutturali le misure di sostegno al reddito, come il reddito di cittadinanza, inserite nel contratto di governo. Il Centro studi di Confindustria, che ha anche tagliato le previsioni del Pil a +1,1% nel 2018 e a +0,9% nel 2019. Si tratta di una stima al ribasso, rispetto ai calcoli di giugno, per 0,2 punti in entrambi gli anni di previsione. “Si assottiglia la crescita dell’Italia”, è stato il commento del Csc. “L’aumento del deficit – prosegue l’analisi – serve per avviare parti del contratto di governo di sostegno al welfare, misure molto difficili da cancellare se non in situazioni emergenziali. Ciò potrebbe portare a più tasse in futuro e ad aumentare il tasso di risparmio già oggi, limitando la crescita dei consumi”. Occorre avviare “un percorso di rientro del debito pubblico italiano, dopo quattro anni persi, attraverso misure che incidano sulla dinamica del Pil” ha aggiunto il Centro Studi. Questo “è cruciale per rassicurare i risparmiatori che investono nel debito pubblico del Paese, cioè i mercati finanziari, evitando che i primi segnali già osservati di uscita di capitali esteri e domestici dall’Italia si possano trasformare in un pericoloso trend”.
Redazione
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