sabato, Aprile 27, 2024

Sardegna: vendita delle dune di Chia, al via un duro contenzioso

Un pezzo di paradiso della Sardegna, le dune di Chia, potrebbe venire acquistato dagli ambientalisti del Gruppo d’Intervento giuridico, per garantirne la fruizione pubblica e per evitare che finisse nelle mani di investitori stranieri. “Vari soggetti immobiliari a capitale arabo e internazionale stanno rastrellando terreni – si legge sul sito dell’associazione – come sta già accadendo anche in altre parti della Sardegna, e non è azzardato ipotizzare un futuro privatizzato per dune e spiaggia. Per non parlare di altamente probabili integrazioni normative che consentano la produzione di volumetrie edilizie da concentrare subito a ridosso di dune e spiaggia”.  Un pezzo di paradiso della Sardegna, le dune di Chia, potrebbe venire acquistato dagli ambientalisti del Gruppo d’Intervento giuridico, per garantirne la fruizione pubblica e per evitare che finisse nelle mani di investitori stranieri. “Vari soggetti immobiliari a capitale arabo e internazionale stanno rastrellando terreni – si legge sul sito dell’associazione – come sta già accadendo anche in altre parti della Sardegna, e non è azzardato ipotizzare un futuro privatizzato per dune e spiaggia. Per non parlare di altamente probabili integrazioni normative che consentano la produzione di volumetrie edilizie da concentrare subito a ridosso di dune e spiaggia”.È la zona di Su Giudeu, davanti c’è un isolotto che si può raggiungere a nuoto o a piedi. E alle spalle ci sono le dune, tesoro protettissimo con tanto di divieto di superare le barriere di legno. Una parte consistente (4 ettari) delle caratteristiche collinette di sabbia famose in tutto il mondo – racconta il Corriere della sera – quasi un marchio di fabbrica dell’isola, sono ora al scuro. Il preliminare di vendita, con una controparte privata, è stato siglato nello studio di un avvocato di Cagliari per un valore di 100 mila euro. Nei documenti – spiega Repubblica – sono comprese molte delle collinette di sabbia che chiudono il lungo arenile. E tanta spiaggia, che arriva a pochi metri dal mare. Poi c’è l’area demaniale, per definizione invendibile e intoccabile. Il Grig ha versato la caparra e ha aperto una sottoscrizione per coprire le spese – riporta Il Sole24ore – Tutti possono contribuire anche solo con 30 euro. “È un regalo ai nostri figli e ai nostri nipoti – spiega Stefano Deliperi del Gruppo d’intervento giuridico – abbiamo vinto la concorrenza di alcuni investitori arabi. Lo abbiamo fatto per tutelare l’ambiente e la nostra identità: non volevamo che, come successo da altre parti in Sardegna, ci fosse impedito di godere appieno dei nostri tesori relegandoci magari dentro un recinto”. Ma l’operazione è tutt’altro che certa, anzi. Il sindaco di Domus De Maria, nel cui territorio cade il gioiello ambientale meta di turisti di tutto il mondo, non c’è alcuna necessità di un intervento del genere perché la fascia costiera è già ampiamente tutelata. “Le dune di Chia non si possono toccare, figuriamoci se si possono comprare. E nel caso venissero acquistate rimarrebbero demaniali, libere per la fruizione pubblica”. Concetta Spada, raggiunta al telefono dall’Agi, non riesce a spiegarsi la notizia dell’acquisto da parte degli ecologisti. “Nessuna proposta di alcun imprenditore è arrivata in Comune”, precisa il sindaco nel sottolineare che quello negli uffici di Domus De Maria sarebbe un passaggio ineludibile per chiunque avesse intenzioni di questo genere. “In ogni caso”, taglia corto il primo cittadino, “l’amministrazione ha in essere da diversi anni progetti di tutela e valorizzazione del complesso dunale che, ripeto, è demanio pubblico e quindi indisponibile”. Maria Concetta Spada assicura che effettuerà al più presto i necessari controlli al catasto per verificare quale area sarebbe a rischio speculazione edilizia, ma sostiene di non riuscire a capire “il senso dell’operazione”. “Tutto il territorio costiero”, afferma decisa, “è già tutelato e valorizzato con il progetto Providune, nel quale è coinvolta l’università di Cagliari e che da circa sei anni gode di finanziamenti comunitari, per la conservazione e il ripristino degli habitat dunali. Pensi che in soli due anni le dune si sabbia sono cresciute di oltre un metro…”.
Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli