venerdì, Marzo 29, 2024

Un ricordo di Giulio Giorello, il filosofo che amava Topolino

“Il Novecento ha avuto il suo filosofo più provocatorio in un Topo che, per spregiudicatezza nell’attraversare i confini delle discipline e mettere in discussione la costellazione dei pregiudizi stabiliti, non ha nulla da invidiare a Russell, Popper o Heidegger”. Senza timore di smentite, il filosofo Giulio Giorello, scomparso oggi a 75 anni, lo affermava nel libro “La filosofia di Topolino” (Guanda, 2013, scritto con Ilaria Cozzaglio). “Mickey Mouse (Topolino per noi) ha vissuto – spiegava – le più bizzarre avventure e affrontato quesiti come la terribile libertà del ‘quarto potere’, gli ambigui prodigi della scienza asservita alla guerra, l’impossibilità della giustizia e la difficoltà di trattare con le culture ‘altre’, per non dire delle sfumate regioni del mito o dell’aldilà”. “Altro che Topolino tutto legge e ordine, collaboratore della polizia! È invece un ribelle capace di battersi contro ogni forma di prevaricazione, anche se l’esito non è sempre la vittoria – sosteneva Giorello -. Quello che Walt Disney e i suoi collaboratori ci consegnano alla fine di ogni episodio è un Topo sempre più dubbioso sulla natura dell’universo e il complesso mondo di ‘uomini e topi’. Ma proprio per questo continua ad affascinare, perché la ricerca, come l’avventura, non ha fine”.
Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli