giovedì, Maggio 16, 2024

Coronavirus, la Svizzera da domani interrompe i collegamenti ferroviari con l’Italia

 A partire da domani, fino a nuovo avviso, sono interrotti i collegamenti ferroviari tra Svizzera e Italia, secondo quanto comunicato dalle Ferrovie federali svizzere (Ffs), che legano la decisione alle nuove misure contenute nel Dpcm adottato dal governo italiano. Lo riportano i media elvetici. Come riferisce la tv pubblica Rsi, “nessun treno potrà più varcare il confine italiano, se non rispettando norme che gli addetti ai lavori svizzeri giudicano inattuabili, come ad esempio il controllo della febbre di ogni singolo passeggero”. Sia il traffico a lunga percorrenza che quello regionale Tilo sono interessati dalla nuova misura. Per quanto riguarda i convogli a lunga percorrenza, gli Eurocity continueranno a circolare normalmente in territorio elvetico, ma si fermeranno al confine. “La sospensione del traffico transfrontaliero Tilo per il momento è limitata a tre giorni, in attesa di chiarimenti con le autorità italiane, mentre i convogli circoleranno normalmente in territorio svizzero”, riporta Rsi citando Ffs. La questione dei collegamenti ferroviari con la Svizzera per il governo italiano va risolta. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si è subito attivato con le società interessate (Trenitalia e Trenord), che non avevano comunicato al Mit la decisione presa. L’obiettivo, in stretto raccordo con le autorità svizzere, è di individuare prontamente una soluzione condivisa per garantire almeno i servizi minimi essenziali tra i due Paesi. A tal fine è prevista domani mattina la telefonata tra la ministra Paola De Micheli e la sua omologa e presidente di turno della Confederazione elvetica Simonetta Sommaruga. La situazione sanitaria in Svizzera sta peggiorando drasticamente, perché sta aumentando in modo esponenziale l numero di casi di Covid: l’allerta è arrivato dalla presidente svizzera, che ha annunciato un nuovo pacchetto di misure su cui i cantoni devono votare. Se i cantoni daranno il via libera, dal 12 dicembre al 20 gennaio, gli esercizi di ristorazione, negozi e mercati, impianti per il tempo libero e sportivi dovranno chiudere i battenti alle 19 e restare chiusi la domenica. “La situazione pandemica si sta deteriorando, per questo il Consiglio federale ha deciso di riunirsi per una riunione straordinaria”, ha spiegato ai giornalisti al termine della riunione Simonetta Sommaruga. “Il numero di contagi sta aumentando in modo esponenziale. Il che significa che sta andando troppo veloce e in un modo troppo forte”.    In Svizzera, sono morte più di 5 mila persone a causa del coronavirus è sono stati registrati più di 357 mila casi. In una conferenza stampa convocata in fretta e furia, Sommaruga e il ministro dell’Interno, Alain Berset, hanno presentato le nuove restrizioni, che prevedono anche il divieto di riunioni pubbliche o private di più di cinque persone. Saranno cancellati anche tutti gli eventi pubblici, con l’eccezione delle celebrazioni religiose, le assemblee legislative e le attività culturali, incluse le lezioni. Per i giorni della Vigilia, Natale e Santo Stefano, quando molte famiglie si riuniscono per festeggiare, il limite di cinque persone si porterà eccezionalmente a dieci. “Siamo coscienti che andiamo incontro a una situazione difficile, nel contesto festivo, ma le misure sono necessarie”, ha aggiunto la presidente svizzera. Le misure entrano in vigore sabato, il 12 dicembre, e continueranno fino al 20 gennaio; e presuppongono che il governo federale torni a recuperare la gestione della lotta alla pandemia, che aveva avuto nella prima ondata, ma che negli ultimi mesi aveva ceduto alle autorità cantonali.           Sommaruga e Berset hanno inoltre confermato che, a partire dal 10 di dicembre sarà sospeso il servizio ferroviario tra i due Paesi perché il personale della rete non può realizzare i controlli di sicurezza (come la rilevazione della temperatura) richiesti dalle norme contenute dal Dpcm del governo italiano. Intanto la Svizzera ha aumentato gli ordini di vaccini antiCovid alla casa farmaceutica statunitense Moderna, da 4,5 milioni di dosi inizialmente annunciati a 7,5 milioni. Le dosi si sommeranno ai tre milioni che il governo federale comprerà da Pfizer/BioNTech e i 5,3 milioni negoziati con AstraZeneca, sempre ovviamente che siano autorizzati nel Paese elevetico dall’agenzia di regolamentazione Swissmedic.
Redazione
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