giovedì, Marzo 28, 2024

Hanoi, dopo il vertice l’allora presidente Trump chiese a Kim Jong Un un passaggio sull’Air Force One

Dopo il vertice ad Hanoi del 2019, il presidente Usa, Donald Trump, offrì al leader nordcoreano Kim Jong-Il di tornare a casa a bordo dell’Air Force One. Kim rifiutò ma se avesse accettato e fosse salito a bordo dell’aereo, probabilmente insieme a qualcuno del suo entourage, avrebbe creato non pochi problemi di sicurezza perché l’aereo presidenziale statunitense sarebbe stato costretto a entrare nello spazio aereo nordcoreano. Il gustoso episodio, che pare abbia lasciato sconcertati anche i più spregiudicati diplomatici statunitensi, è stato raccontato alla Bbc, nel documentario ‘Trump Takes on the World’. Durante il mandato di Trump, il tycoon e il giovane leader nordcoreano si sono resi protagonisti di uno straordinario capitolo della diplomazia internazionale, fatto prima di uno scambio dialettico al limite dell’ingiuria, poi di minacce reciproche, infine confluito in due incontri accompagnati da una dichiarazione d’amore da parte dell’ex presidente Usa. “Il presidente Trump offrì a Kim un passaggio sull’Air Force One”, ha raccontato Matthew Pottinger, il massimo esperto asiatico del Consiglio di sicurezza nazionale all’epoca di Trump. “Il presidente sapeva che Kim aveva fatto un lungo viaggio di diversi giorni attraverso la Cina fino ad Hanoi e il presidente gli disse: ‘Posso riportarti a casa in due ore se vuoi’. Ma Kim rifiutò”. Per il suo primo vertice con Trump a Singapore nel 2018, Kim viaggiò su un aereo Air China, offerto dalle autorità di Pechino interessate a mantenere la Corea del Nord sotto la loro sfera di influenza. Durante il vertice di Singapore, Trump volle mostrare a Kim gli interni dell’auto presidenziale, la Cadillac da un milione e mezzo di dollari meglio conosciuta come ‘The Beast’. Il rapporto che Trump ha tentato di costruire con Kim non ha comunque portato molto lontano: il processo di denuclearizzazione in Corea del Nord è a un punto morto e il mese scorso Kim ha detto che gli Stati Uniti sono il “più grande nemico” di Pyongyang, assicurando che la politica di Washington nei confronti della Corea del Nord “non cambierà mai” indipendentemente da “chi è al potere”. Nel frattempo la stampa nordcoreana non ha neanche neppure ancora citato il nome del successore di Trump, Joe Biden.
Redazione
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