mercoledì, Maggio 15, 2024

Molti Comuni italiani rinascono, Cerveteri prenda appunti…

Parallelismi e spunti che arrivano dal Veneto, Feltre si rilancia, la rinascita è possibile

di Giorgio Ripani
Sono questi gli esempi costruttivi da cui prendere spunto, la cittadina bellunese grazie ad un piano di investimenti da 8 milioni sta riuscendo a sovvertire la tendenza dell’impoverimento provinciale. Puntando tutto sulla qualità della vita che le città medio-piccole possono offrire, il sindaco di Feltre è riuscito a far ripopolare il centro storico del suo comune, arginando il fenomeno della diminuzione dei nati con l’arrivo di nuovi residenti. Circa 50mila sono gli abitanti (considerando anche i comuni limitrofi) che si appoggiano sulla cittadina e i suoi servizi. La presenza dell’ospedale e di una buona industria manufatturiera sono 2 calamite che attraggono inevitabilmente donne e uomini in cerca di lavoro, non solo, nonostante alcuni problemi infrastrutturali, il sindaco ha pensato bene di collegare ottimamente la sua città ai servizi internet in modo tale da offrire la possibilità di un sereno smart-working. Gli 8 milioni investiti, solo nell’ultimo biennio, hanno permesso di trasformare il museo, recuperare 2 torri antiche simbolo della città e il teatro La Sena, meglio noto come Piccola Fenice e a questi interventi va aggiunto il polo bibliotecario che ha permesso un aumento della presenza giovanile nella città e nel centro storico, aumento favorito da incentivi alla vendita. Il comune aveva a disposizione, tra le altre cose, anche grandi strutture che il sindaco sta riqualificando creando nuove zone residenziali e ricettive. Per concludere 2 edifici di proprietà del comune sono stati trasformati, uno è diventato un ostello della gioventù e l’altro diventerà un polo di informazione turistica e culturale. Sicuramente il comune cerite non ha subito un calo della popolazione, ma gli spunti da cui potrebbe nascere qualche idea sono parecchi. La qualità della vita a Cerveteri è molto buona e la forza centrifuga di Roma potrebbe essere sfruttata anziché subita, si potrebbe rendere Cerveteri ancora più accogliente e perché non puntare qualcosa in più su questa famosa digitalizzazione? Ci sono zone della città in cui la connessione scarseggia e un dipendente statale potrebbe ritrovarsi scoraggiato di fronte all’impossibilità di un comodo smart-working. Riqualificare, puntare su quanto c’è di buono, di certo la nostra industria manufatturiera non brilla, ma perché non incentivare un ritorno all’agricoltura, vino ed olio sono due prodotti del made in Italy esportati in tutto il mondo. I dati resi noti dall’Università di Pisa rivelano che, mentre le iscrizioni all’univesità sono calate di circa il 13%, le matricole del settore agrario sono in aumento del 45%, con un rialzo del 134% nei principali atenei del nord dal 2009 ad oggi. Si potrebbe provare ad attrarre queste giovani menti ed offrire enormi possibilità di lavoro a tutti gli abitanti conciliando tradizione ed innovazione. Indubbiamente il mondo agricolo è cambiato e si potrebbe quantomeno provare a stare al passo con i tempi. Il centro-storico di Cerveteri ha un potenziale incredibile, ripopolarlo sarebbe estremamente proficuo per tutta la cittadina e permetterebbe a diverse piccole attività di risalire la china. Esistono tantissimi piccoli paesi che vivono solo grazie al turismo legato alle loro botteghe particolari che offrono prodotti unici ed hanno ben meno spazio rispetto a quello offerto dal centro di Cerveteri. Non si può pensare ad una città culturalmente attiva che non abbia un teatro, e a Cerveteri, purtroppo, manca. L’ex centrale Enel, vicinissima al Belvedere, era stata identificata come plausibile struttura idonea, ma purtroppo resiste tra stucco cadente e graffiti mal realizzati. Per finire non si può che menzionare la Necropoli, una meraviglia assoluta che resiste solamente grazie all’azione dei volontari, un sito UNESCO che fatica maledettamente a brillare come dovrebbe e che potrebbe portare posti di lavoro a non finire se pensiamo ai lavoratori direttamente coinvolti e quelli che ne guadagnerebbero di riflesso. Proprio come lo sport ci insegna, avere talento non significa essere un campione, per arrivare ad alti livelli servono lavoro e disciplina, altrimenti questo talento, benché smisurato, resterà sempre incompiuto.
Redazione
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