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Giornata nazionale del teatro, il ministro Franceschini promette: “Gli aiuti non si fermeranno”

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La giornata nazionale del teatro
“Gli aiuti non si fermeranno”. Nel giorno in cui in tutto il mondo si celebra la giornata del teatro, dopo un anno ancora a sipari chiusi, è questa la rassicurazione del ministro della Cultura Dario Franceschini. “In Italia doveva essere una giornata di festa, una prima ripartenza – dice il ministro -, purtroppo non è così, la grave emergenza sanitaria non ha consentito la riapertura di teatri e cinema già prevista nelle zone gialle essendo tutta Italia in zona rossa o arancione. Ma arriverà la riapertura e fino ad allora continueremo ad aiutare”. Una cinquantina di persone, tra lavoratori del coordinamento spettacolo della Lombardia e studenti, questa mattina ha occupato il cortile del Teatro Grassi di via Rovello, in pieno centro a Milano. Per l’azione di protesta contro la chiusura delle istituzioni culturali hanno scelto – spiegano – una data non casuale: oggi è infatti la giornata mondiale del teatro. “Stabiliremo qui un parlamento culturale permanente, come luogo di incontri, assemblee, dibattiti e laboratori” dice Valentino Ferro, tecnico luci e lavoratore dello spettacolo, tra gli occupanti del teatro Grassi. I lavoratori dello spettacolo intorno alle 8 di questa mattina sono entrati nel cortile dell’istituzione culturale dove intendono rimanere quanto possibile per quelle che chiamano le ‘Prove di uno spettacolo vivo’.
“Questa azione – spiega Ferro – si inserisce in una giornata di respiro nazionale per rilanciare le lotte dei lavoratori dello spettacolo e le nostre richieste di riforma, tutela e reddito di continuità. Abbiamo scelto il Piccolo perché è il primo teatro di prosa comunale d’Italia, come scritto nel programma di sala del’47. Per noi è un simbolo”.
Alle 11 gli occupanti faranno un presidio davanti all’ingresso del teatro, su via Dante. “Oggi, nella giornata mondiale del teatro, sentiamo forte l’urlo degli artisti, donne e uomini sui quali la pandemia ha fatto calare il sipario, soffocando un intero settore. Con i teatri chiusi il Paese ha perso la sua grande ricchezza. Perché l’arte segna la nostra vocazione culturale; dà lavoro, esprime creatività, narrazione, emozione; costruisce ponti tra i popoli. Con la cultura tutta l’Italia torna in scena anche nel mondo”. Lo ha dichiarato il Presidente del Senato Elisabetta Casellati in occasione della Giornata Mondiale del Teatro.

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