sabato, Aprile 20, 2024

Bologna, al via la prima udienza del nuovo processo per la strage del 2 agosto 1980

Prima udienza del nuovo processo sulla Strage della stazione di Bologna, a 40 anni e 8 mesi dal 2 agosto 1980. Nell’aula della Corte di assise del tribunale di Bologna anche il sindaco Virginio Merola e la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Elly Schlein, in rappresentanza delle istituzioni che si sono costituite parte civile.  Sono presenti due imputati. Paolo Bellini, accusato di essere il quinto esecutore materiale dell’attentato, in concorso con i tre Nar già condannati in via definitiva, Fioravanti, Ciavardini e Mambro e con Gilberto Cavallini, condannato all’ergastolo un anno fa in primo grado. E Piergiorgio Segatel, ex carabiniere imputato di depistaggio. Il terzo imputato è Domenico Catracchia, amministratore di condominio di immobili in via Gradoli, a Roma, che risponde di false informazioni al pm. Tanti anche i familiari delle vittime arrivati per assistere a questo nuovo capitolo giudiziario. “È stata una strage che ha tentato di sabotare la democrazia italiana, che ha colpito le vittime, la città e l’Italia intera”, ha detto l’avvocato Andrea Speranzoni, che li rappresenta. Arrivando in tribunale Bellini ha detto: “Mi sento come Sacco e Vanzetti”. Il riferimento è alla vicenda dei due attivisti e anarchici italiani che furono arrestati, processati e condannati a morte con l’accusa di omicidio e che furono riabilitati soltanto a 50 anni dalla morte dopo il riconoscimento di errori giudiziari commessi nel processo.
Redazione
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