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Studio della Uil: nei primi 5 mesi del 2021 per la cassa integrazione persi 2,3 miliardi di euro

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La sede della Uil a Roma
Nei primi cinque mesi dell’anno a fronte di circa 1,4 miliardi di ore di cassa integrazione autorizzate i dipendenti italiani perdono complessivamente 2,3 miliardi. E’ quanto emerge da uno studio della Uil sugli ammortizzatori sociali che ipotizza che tutte le ore autorizzate siano effettivamente usate (il tiraggio in genere è più basso) e che la retribuzione media sia di 20,900 euro. Nel caso di un lavoratore in cassa integrazione per cinque mesi a zero ore la perdita media in busta paga sarebbe di 3.185 euro. Se dovessero essere confermate tutte le ore di cassa richieste nei primi cinque mesi – spiega la UIl – i lavoratori lombardi potrebbero perdere il 22,2% delle retribuzioni nette (504 milioni) mentre quelli del Lazio potrebbero perdere oltre 299 milioni, seguiti da quelli del Veneto (205 milioni) e della Campania ( 189 milioni).
La simulazione è condotta su una su retribuzione lorda annua di 20.980 euro (retribuzione media del settore privato) che al netto diventa 16.810 euro, Con cinque mesi di cassa a zero ore scende a 13.625 euro con una perdita di 3,185 euro.
“Tra riduzione dello stipendio e mancati ratei della 13° e 14°,mensilità – spiega la segretaria confederale Ivana Veronese – in cinque mesi le buste paga si sono alleggerite mediamente del 19%”. “Nella riforma più complessiva degli ammortizzatori sociali che il Governo si appresta a varare, sottolinea, , oltre che rendere universale lo strumento e legarlo a politiche attive, si pone la necessità della revisione dei tetti massimi del sussidio delle integrazioni salariali e la loro rivalutazione, che dovrebbe essere ancorata agli aumenti contrattuali e non soltanto al tasso di inflazione annua”.

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