venerdì, Maggio 3, 2024

Il mistero della moria di pesci nel Tevere: forse per lo sversamento di rifiuti tossici

Ancora moria di pesci nelle acque del Tevere, nel tratto compreso tra lungotevere Della Vittoria e Castel Sant’Angelo. A segnalarlo sul gruppo Facebook “Prati in azione” è una residente del quartiere, che si è trovata di fronte una scena spettrale. Decine di pesci morti a ridosso della riva, aria maleodorante, come già successo a più riprese tra maggio e luglio 2020, quando anche l’Oipa (organizzazione internazionale protezione animali) aveva denunciato la situazione. Un anno fa l’Asl Roma 1 e l’Arpa (agenzia regionale per la protezione ambientale) effettuarono delle analisi sulla fauna ittica e sull’acqua che scorre nel non più così biondo Tevere. I risultati furono abbastanza indicativi: molteplici le sostanze inquinanti trovate in valori superiori alla media : dai pesticidi usati contro blatte, mosche e zanzare a un’alta concentrazione di batteri fecali come l’escherichia coli e gli enterococchi. Per non parlare della presenza in valori anomali di azoto, fosforo e ammoniaca. Le piogge che in abbondanza si abbatterono sulla Capitale tra la primavera e l’inizio estate del 2020 portarono nel fiume una quantità di veleni tale da sottrarre ossigeno in gran quantità, sufficiente da “soffocare” la fauna ittica e mettere in pericolo l’ecosistema fluviale. Ma le analisi non furono del tutto risolutive per spiegare al 100% le origini dell’ecatombe. Sul fenomeno sono intervenuti anche gli attivisti del WWf Roma e Area Metropolitana, che in queste ore hanno effettuato un sopralluogo sulle banchine del Tevere con il Nucleo di Guardie Giurate: “Ci risiamo – dichiara Raniero Maggini, presidente del WWF Roma e Area Metropolitana – non è infrequente infatti che con le piogge di fine estate si registri la moria di pesci lungo il Tevere, certamente favorita dalle tante sostanze chimiche utilizzate nelle nostre campagne e che con i temporali vengono portate a valle concentrandosi nei nostri fiumi. Stiamo avvelenando il nostro territorio, il cibo che portiamo sulle nostre tavole ed avveleniamo i nostri fiumi, come dimostrano le evidenze delle ultime ore”.
Redazione
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