giovedì, Aprile 18, 2024

Vertice di Glasgow sul clima, l’allarme di Guterres (Segretario generale Onu): “Ci stiamo scavando la fossa”

Antonio Guterres, Segretario generale delle Nazioni unite, lo dice nel suo intervento di apertura della COP26 a Glasgow. “E’ il momento di fare qualcosa per approfondire il nostro lavoro” perché “ci stiamo scavando la fossa”, avverte Guterres, infatti “il nostro pianeta sta cambiando velocemente” e “stiamo andando verso la catastrofe climatica”.  Come ricorda il numero uno delle Nazioni unite, “nel migliore degli scenari stiamo andando verso un aumento della temperatura da 2 gradi”, mentre stando agli impegni attuali l’aumento è di 2,7 gradi. Insomma, “il fallimento non è più un’opzione, sarebbe il modo peggiore di affrontare tutto questo”, prosegue Guterres, ora “le sirene stanno suonando, il nostro pianeta ci sta parlando” e “dobbiamo ascoltare, dobbiamo agire e scegliere saggiamente”, quindi, esorta rivolto ai leader mondiali, “scegliete l’ambizione, scegliete la solidarietà e salvate l’umanità”. E’ un'”illusione” pensare che la lotta al cambiamento climatico sia stata vinta. Lo ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres alla Cop26 di Glasgow. Ha ricordato che gli ultimi rapporti sul clima hanno mostrato la previsione di un disastroso aumento di 2,7 gradi per poi lanciare una serie di moniti: “Basta brutalizzare la biodiversità. Basta ucciderci con il carbonio. Basta trattare a natura come fosse un bagno. Basta bruciare, perforare escavare più a fondo. Stiamo scavando le nostre stesse tombe”. “Abbiamo un minuto prima di mezzanotte. Dobbiamo agire, più aspettiamo più sarà costoso”. Così il premier britannico Boris Johnson aprendo la due giorni di lavoro della Cop26 di Glasgow che vede presenti oltre 120 leader mondiali. E aggiunge: “Dobbiamo disattivare questo dispositivo del giorno del giudizio”. Poi cita Greta Thunberg: “C’è il rischio che gli impegni diventino un bla-bla-bla”. Il premier britannico invoca l’immagine di James Bond, “il figlio più famoso di Glasgow” nella fiction, come fonte d’ispirazione per salvare la terra: stavolta dal pericolo dei cambiamenti climatici.  Ma questo avverte Johnson “non è un film”, la minaccia “è reale”, “l’orologio corre in modo furioso” e le emissioni di carbonio continuano ad aumentare: di qui l’appello “ad agire ora”. “Se falliamo” avverte i presenti “i giovani ci giudicheranno male, a ragione. Abbiamo tecnologia e soldi, serve la volontà”. “Un flop della Cop26 – conclude il premier britannico – scatenerebbe ondate di collera nel mondo”.  Guterres: “Ci scaviamo fossa”. “Stiamo andando verso la catastrofe climatica” “I sei anni passati dalla COP21 di Parigi sono stati i più caldi mai registrati e siamo sull’orlo della catastrofe”. Il programma Dopo i discorsi inaugurali, nel pomeriggio Johnson presiede una tavola rotonda — cui partecipa anche Mario Draghi — che vedrà assieme alcune delle maggiori economie mondiali con i Paesi più esposti al cambiamento climatico, per capire su quali fronti occorre agire e dare il tono alle discussioni delle prossime due settimane. Prima della tavola rotonda Johnson avrà una serie di incontri tra cui un bilaterale con il premier israeliano Naftali Bennet, e con quello libanese Najib Mikati. La Cop26 dunque oggi e domani vedrà a Glasgow i capi di Stato e di governo, che lanceranno in due giorni i messaggi politici necessari a dare il quadro alla Conferenza, per poi lasciare il campo ai negoziatori, fino al 12 novembre. Nella speranza che riescano a trovare un accordo, sotto le nuvole autunnali della Scozia. Non sarà presente ai lavori – per motivi di sicurezza – il Presidente turco Recep Tayyp Erdogan. Il ministro dell’ambiente Murat Kurum e altri alti funzionari del governo turco parteciperanno comunque al summit. La Turchia è stato l’ultimo paese del G20, e tra gli ultimi al mondo, a ratificare a inizio ottobre l’accordo di Parigi sul clima. Non sarò presente di persona ai lavori nemmeno il Presidente cinese XI Jinping che invierà una dichiarazione scritta che verrà pubblicata sul sito web del vertice. Principe Carlo ai delegati: “Sul clima è guerra” “Il mondo deve mettersi in una disposizione di spirito bellica, da ultima spiaggia, di fronte alla sfida dei cambiamenti climatici che incombono sul pianeta”. Lo afferma il Principe Carlo, erede al trono britannico, nel suo discorso alla Cop26, il cui testo è stato anticipato ai media. “Dobbiamo metterci sul piede di guerra”, le parole del Principe, ambientalista storico chiamato già a salire in catteda a Roma dinanzi ai leader del G20 e oggi presente a Glasgow veste di co-reggente di fatto, in assenza della 95enne Regina Elisabetta, tenuta a riposo dai medici. “Abbiamo bisogno – rimarca – di una campagna in stile militare per dispiegare la forza delle migliaia di miliardi “necessarie a sostenere la transizione verso un’economia più sostenibile anche nei paesi poveri, a partire dagli investimenti “messi a disposizione dal settore privato globale”.  Von der Leyen: “Cop26 è momento verità per clima” “La Cop26 è un momento di verità per i nostri piani per fermare il cambiamento climatico. L’Europa si impegna a essere il primo Continente neutrale dal punto di vista climatico al mondo e unire le forze con i suoi partner per un’azione per il clima più ambiziosa. La corsa globale per lo zero netto entro la metà del secolo è iniziata”. Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.  Quest’ultima parteciperà ad alcune iniziative collaterali alla Cop26. Con Joe Biden lancerà un impegno per ridurre entro il 2030 almeno del 30% le emissioni di metano (gas più dannoso per il clima della Co2) e con Bill Gates un’iniziativa per finanziare le tecnologie verdi e aiutare a portarle sul mercato. L’Ue poi, insieme ad altri, aiuterà il Sudafrica ad accelerare la propria uscita dal carbone, con una partnership che potrebbe essere replicata in altre parti del mondo. Michel: “G20 trampolino di lancio per Cop26” “L’Ue ha dimostrato una forte leadership al G20 di Roma per mantenere a portata di mano il limite del riscaldamento globale di 1,5 gradi Celsius. Il nostro obiettivo di neutralità climatica entro il 2050 mette in mostra il nostro impegno. Dobbiamo fare di questo il trampolino di lancio per la Cop26 di Glasgow”. Lo scrive in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Sturgeon: “In gioco il nostro futuro” È un evento gigantesco, con sfide complesse. Lo sciopero dei treni è stato scongiurato. Sugli alloggi stiamo facendo il possibile per accogliere tutti. Ma la cosa più importante ora è colmare, nelle prossime due settimane, il vuoto enorme che abbiamo sul clima. I leader mondiali avranno una responsabilità colossale. Il mondo non sta facendo abbastanza e questo summit deciderà le sorti del pianeta”. A dirlo, in un’intervista a Repubblica, è la premier scozzese Nicola Sturgeon, che ospita la Cop26 a Glasgow. “Il motto della Cop è di ‘tener vivo il sogno di 1,5 gradi’ e preparare il terreno affinché questo obiettivo possa essere raggiunto nei prossimi anni ed evitare così la catastrofe”. Un obiettivo comune che ha fatto passare in secondo piano anche rivalità antichissime: “Nonostante molte nostre divergenze, con Londra c’è stata grande collaborazione negli ultimi mesi e spero che il governo britannico raggiunga un ottimo risultato con la Cop26. Inoltre, vogliamo essere un esempio: la Scozia si è impegnata, in maniera vincolante, a raggiungere emissioni zero entro il 2045 (cinque anni prima di Regno Unito e Ue), e ridurle del 75% entro il 2030”. “Bisogna avere – aggiunge poi Sturgeon – il giusto approccio alla transizione verde. Consumare di meno, sviluppare alternative energetiche, e allo stesso tempo riqualificare le decine di migliaia di persone che lavorano nei settori petroliferi e del gas. Il nostro partito indipendentista è stato eletto in passato anche per le promesse sullo sfruttamento del petrolio. Non possiamo lasciare indietro questi lavoratori. Quindi, sì, bisogna essere veloci nella transizione, e al momento quasi il 100% della nostra elettricità domestica viene da energia pulita. Abbiamo un enorme potenziale in quella eolica. Ma questa rivoluzione va fatta nella maniera giusta”. Trudeau: “Servono misure audaci, al lavoro alla Cop26”. “Non c’è tempo da perdere, dobbiamo prendere misure audaci per fronteggiare la crisi climatica. Ci mettiamo al lavoro oggi alla Cop26. Con altri dirigenti, tentiamo di trovare soluzioni e di fare progressi reali”. Lo dice via social il premier canadese Justin Trudeau. Tre gli obiettivi concreti della conferenza di Glasgow Gli obiettivi concreti della conferenza di Glasgow sono tre. Primo, fare quanto è necessario per mantenere il riscaldamento del pianeta intorno a 1,5 gradi centigradi, rispetto ai livelli preindustriali, come previsto dall’accordo di Parigi del 2015. E, per mantenere questo obiettivo in vista, servono più sforzi già in questo decennio, come ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Insomma, chi ha preso impegni lontani nel tempo dovrebbe presentare anche piani intermedi e concreti per attuarli, agendo già in questo decennio. Secondo, mobilitare la finanza climatica, cioè gli aiuti finanziari dei Paesi più sviluppati (in gran parte responsabili del riscaldamento del pianeta) nei confronti di quelli più poveri, per aiutarli a passare ad un’economia meno inquinante, riuscendo a consegnare 100 mld di dollari l’anno già a partire dal 2022, e non dal 2023. Terzo, trovare un accordo sul ‘rulebook’, l’insieme delle regole che, su base scientifica, consentiranno di misurare le emissioni climalteranti e lo scambio di quote delle stesse tra i Paesi, evitando i doppi conteggi. E’ la parte più tecnica e complicata del negoziato, ma anche quella sulla quale a Bruxelles si respira un certo ottimismo A far pressione sulla Conferenza decine di migliaia di attivisti A fare pressione dall’esterno sulla Conferenza ci sono decine di migliaia di attivisti, discesi su Glasgow in queste ore: li guida Greta, che è stata accolta sabato sera alla stazione da una ressa di centinaia di persone, fotografi e poliziotti. La giovane svedese guiderà una manifestazione di giovani venerdì, per poi parlare sabato alla grande marcia di protesta: ma in questi giorni è già Greta-mania. Lei è comparsi ieri sugli schermi della Bbc, dove ha spiegato che “a volte dobbiamo far arrabbiare la gente” per riuscire far passare il messaggio giusto.
Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli