giovedì, Maggio 16, 2024

Crisi Russia-Ucraina, per l’Onu “Il rischio di un grande conflitto è reale”

Onu: rischio di un grande conflitto è “reale”
“Le prossime ore e giorni saranno critici. Il rischio di un grande conflitto è reale e deve essere prevenuto a tutti i costi”. Lo ha detto il sottosegretario agli affari politici dell’Onu, Rosemary DiCarlo, alla riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza sull’Ucraina avvenuta nella notte, assicurando “il pieno impegno del Segretario generale a lavorare per una soluzione diplomatica dell’attuale crisi”. “Ci rammarichiamo anche – ha aggiunto – per l’ordine di schierare truppe russe nell’Ucraina orientale, come riferito in una ‘missione di mantenimento della pace'”.  L’ambasciatore degli Stati Uniti all’Onu Linda Thomas-Greenfield ha detto che: “Il Consiglio di sicurezza deve esigere che la Russia rispetti la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, uno Stato membro delle Nazioni Unite”, e ha aggiunto che “L’annuncio della Russia non è altro che teatro, apparentemente progettato per creare un pretesto per un’ulteriore invasione dell’Ucraina”.
Mosca: ancora aperti a soluzione diplomatica
Sembra che alcuni colleghi del Consiglio di sicurezza siano “pronti a seppellire” gli accordi di Minsk. “Rimaniamo aperti alla diplomazia e a una soluzione diplomatica ma non permetteremo nuovo bagno di sangue” nel Donbass. Lo ha detto l’ambasciatore russo all’Onu, Vassily Nebenzia, durante la riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza sull’Ucraina. Mosca è presidente di turno del consiglio.
Cina all’Onu: tutte le parti esercitino moderazione
“Tutte le parti interessate devono esercitare moderazione”, ha detto l’ambasciatore cinese all’Onu Zhang Jun durante la riunione di emergenza. “Tutti i paesi dovrebbero risolvere le controversie con mezzi pacifici in linea con la Carta delle Nazioni Unite”. L’ambasciatore cinese nel suo brevissimo discorso ha poi incoraggiato “una soluzione diplomatica e il dialogo”, ma non ha espresso alcun sostegno al riconoscimento del Donbass da parte della Russia.
Giappone, la Russia ha violato leggi internazionali
Il Giappone accusa la Russia di aver violato le leggi internazionali e di non aver rispettato gli accordi di Minsk del 2014, dopo la decisione del presidente Vladimir putin di inviare truppe nella regione del Donbass. Lo ha ribadito il premier nipponico, Fumio Kishida, durante un incontro con i media. “Se si dovesse verificare un’invasione in Ucraina, il Giappone continuerà a seguire da vicino la situazione e lavorerà al fianco dei paesi del G7 e le nazioni della comunità internazionale per organizzare delle risposte appropriate, inclusa l’applicazione di sanzioni”, ha affermato Kishida. A differenza della Cina, il Giappone non ha rapporti privilegiati con Mosca sul piano commerciale e diplomatico. Tra i due paesi c’è di fatto una disputa sulle isole Curili, i territori a nord dell’Hokkaido che l’esercito russo occupò a pochi giorni dalla resa incondizionata del Giappone, al termine della seconda guerra mondiale, una controversia che ha impedito alle due nazioni di firmare ufficialmente un trattato di pace negli ultimi 75 anni.
Regno Unito: uniti per chiedere alla Russia una de-escalation
“Ora più che mai il Consiglio di sicurezza deve assumersi le proprie responsabilità sulla pace e la sicurezza, deve essere unito nel chiedere alla Russia una de-escalation e condannare l’aggressione alla sovranità e integrità territoriale” dell’Ucraina. Lo ha detto l’ambasciatrice britannica all’Onu Barbara Woodward durante la riunione di emergenza del Consiglio, confermando che Londra “annuncerà nuove sanzioni” contro Mosca. “La Russia ci ha portato sull’orlo del baratro, la esortiamo a fare un passo indietro”.
Redazione
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