La polizia di Chicago ha arrestato un ragazzo di 18 anni, Keante McShan, per la morte di Diego Damis, il 41enne perugino ucciso a coltellate mentre rientrava a casa. Secondo quanto riportato da Fox News, McShan ha iniziato a seguire Damis all’uscita del locale dove il ragazzo italiano lavorava come bartender, poi lo ha accoltellato diverse volte prima di rubargli il portafoglio, il denaro in contanti e le carte di credito. “Mio fratello si è trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato – ha detto Laura Damis, la sorella di Diego – Mezz’ora dopo il delitto, è stato visto, grazie alle telecamere, usare la sua carta di credito per acquistare le sigarette in una stazione di servizio. Ha poi usato la sua tessera della metro”. “Siamo stati convocati alla stazione di polizia al termine della camera ardente per Diego – ha aggiunto Laura – e lì abbiamo conosciuto i detective. Ci hanno spiegato la dinamica dell’omicidio. Quello è un quartiere ricco. Il 18enne era impegnato a rubare nelle auto della zona. Diego era distratto perché in quel momento stava giocando a scacchi al telefono con un amico. Si sono incrociati e, visto che il ragazzo non aveva trovato nulla nelle macchine, è tornato indietro e ha aggredito mio fratello, accoltellandolo più volte. Gli ha preso il portafoglio e poi è scappato. Mezz’ora dopo è stato visto usare la sua carta di credito per acquistare le sigarette”. Secondo la ricostruzione fornita dagli investigatori americani alla famiglia di Damis, il presunto assassino è poi andato a casa e si è cambiato. “Nell’abitazione – ha spiegato Laura Damis – hanno trovato il coltello, i vestiti e il portafoglio. Così lo hanno preso. Chi ha ucciso mio fratello ha 18 anni ed è un padre. Ora resterà in prigione fino al processo”. “Siamo contenti perché lo hanno preso – ha ribadito la sorella di Diego -, tuttavia la giustizia deve ancora fare il suo corso. Ci dovrà essere un processo, ma non si sa ancora quando. È una magra consolazione. La polizia di Chicago è stata molto delicata ed efficiente, ha condiviso con noi i risultati delle indagini solo alla fine”. “Sono contento che sia una vicenda sostanzialmente chiusa – ha detto il fratello di Diego, Andrea Damis -, anche se ora ci sarà tutto l’iter processuale. L’importante è che non bisogna più cercare il responsabile. C’è stato un grandissimo lavoro da parte della polizia di Chicago. Sono stati bravissimi e hanno lavorato oltre i loro limiti per arrivare presto a una conclusione. Ho visto professionalità e delicatezza. Non c’è più l’angoscia di sapere cosa è successo. Quella di mio fratello è una morte senza senso perché una rapina non deve necessariamente finire in un omicidio. Spero che ora sia una storia chiusa”. Venerdì e sabato scorsi nel quartiere dove è avvenuto l’omicidio gli amici e i conoscenti di Diego hanno organizzato una fiaccolata e una commemorazione in ricordo del giovane, molto amato da tutti. Damis viveva a Chicago dal 2015.