domenica, Maggio 26, 2024

Guerra in Ucraina, per l’assessore Majorino “La pace passa dall’accoglienza”

“La pace passa dall’accoglienza”. Questo il titolo e il tema al centro dell’incontro nell’ambito della rassegna Direzione Nord – A True Event, giunta alla 15esima edizione, evento organizzato in corso a Milano dall’Associazione Amici delle Stelline e da Inrete con il patrocinio della Fondazione Stelline. Al panel hanno preso parte Pierfrancesco Majorino, Vicepresidente Commissione per lo Sviluppo e la Cooperazione Parlamento Europeo; Luciano Gualzetti, Direttore Caritas Ambrosiana; Don Virginio Colmegna, Presidente Casa della Carità; Roberta Capella, Presidente SOS Villaggi dei Bambini; Andrea Bellardinelli, Responsabile Programma Italia Emergency; Davide Invernizzi, Direttore Area Servizi alla Persona Fondazione Cariplo; Lia Quartapelle, Deputata Commissione Affari Esteri. Cosa sta facendo l’Europa per l’emergenza profughi dovuta al conflitto in Ucraina? “Siamo davanti a una crisi enorme e dobbiamo mettere in campo scelte dirompenti – spiega Pierfrancesco Majorino, – Da alcune settimane siamo davanti a un esodo di proporzioni mai viste nel nostro spazio sociale e politico. È stata sospesa la regolamentazione attuale nella gestione dell’immigrazione, applicando la possibilità di concedere un permesso temporaneo per chi fugge dalla guerra, con un occhio di riguardo a interventi per i minori stranieri non accompagnati. Credo che ci saranno oltre 6 miliardi di matrice europea che sosterranno chi fugge dal conflitto per progetti di ricostruzione ma anche di cooperazione e sviluppo“. L’accoglienza però non è solo risorse: “Quando accogliamo donne e bambini permettiamo a chi combatte oggi in Ucraina di saperli al sicuro, e non è poco – afferma Lia Quartapelle – non è solo una questione di risorse. In Italia stiamo usando strumenti flessibili, come ad esempio un’accoglienza diffusa. Bisogna pensare all’idea di integrazione, in questo senso in primis quella scolastica per i bambini e poi anche quella lavorativa per le madri”. Fin dalle prime ore dopo l’inizio del conflitto, la risposta della cittadinanza e del terzo settore è stata dirompente, ma c’è sempre bisogno di aiuto: “Molti minori si sono affacciati ai confini senza nemmeno un conoscente, chi è arrivato qui invece è stato accompagnato spesso da un parente, c’è quindi una discrepanza tra questi due flussi – afferma Luciano Gualzetti, Direttore Caritas Ambrosiana – abbiamo ricevuto una disponibilità di un centinaio di parrocchie, sono stati messi a disposizione poi 300 appartamenti, oltre a circa tremila famiglie che hanno dato la loro disponibilità. Non è però così semplice: abbiamo spiegato loro che devono essere ritenuti idonei e per questo aspetto serve un’autorità che lo stabilisca”.
Redazione
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