Fin dai primi giorni abbiamo seguito l’avventura intrapresa da Giulio, il 16enne che in seguito ad un infortunio di gioco, ci si è resi conto della rara malattia che lo aveva colpito: l’aplasia midollare. Si tratta di una patologia caratterizzata dall’insufficiente numero di cellule staminali emopoietiche, che si riflette in una diffusa carenza di tutte le cellule circolanti a livello sistemico. L’entità dei sintomi è direttamente correlata alla citopenia e questi possono manifestarsi in modo acuto o più silente e subdolo. La comune sintomatologia prevede anemia e infezioni di varia localizzazione e gravità, che possono anche evolvere, possono presentarsi sintomi di tipo emorragico. L’aplasia midollare viene curata con trasfusioni di globuli rossi concentrati con l’obiettivo di correggere i sintomi legati all’anemia. Le piastrine possono essere trasfuse per evitare il rischio di emorragie. Per ridurre il rischio di infezioni si può ricorrere alla profilassi antibiotica e antifungina. Il trapianto di midollo osseo da donatore familiare HLA-identico è l’opzione di prima scelta. E proprio qui entra in gioco l’ADMO, Associazione Donatori di Midollo Osseo. Proprio grazie al lavoro dei volontari di questa associazione Giulio è riuscito a trovare il suo donatore compatibile. Dopo quindi diversi mesi di attesa Giulio, il 17 marzo, è stato sottoposto al trapianto e ieri finalmente è potuto tornare a casa! La notizia è stata data direttamente dalla mamma, Roberta Spaccini, attraverso il suo profilo social: “Oggi alle ore 11.30 inaspettatamente i medici ci hanno comunicato la meravigliosa notizia: “preparate i bagagli e fatevi venire a prendere!” Non credevo alle mie orecchie, il giorno tanto atteso era arrivato! Ci dicevano sempre che saremmo usciti presto ma non pensavamo così presto! Giulio ha ricevuto il trapianto di midollo osseo da un donatore compatibile 25 giorni fa e adesso, piano, piano, riprenderà in mano la sua vita. Non è ancora finita, perché avrà bisogno di frequenti controlli in day hospital, ma intanto siamo a casa, siamo di nuovo tutti insieme e possiamo dormire nel nostro letto. Oggi, insieme al giorno in cui ho partorito i miei figli, è il giorno più bello della mia vita. Grazie a tutte le persone che ci hanno sostenuto, che ci hanno ricoperto di amore e di affetto costante, perché senza di loro non ce l’avremmo fatta. Grazie all’Admo e a tutte le mamme dell’ospedale. Abbiamo lasciato lì dentro ancora tanti bambini e ragazzi che sono in attesa di trapianto. Andate ad iscrivervi all’Admo, a donare sangue e piastrine, perché hanno bisogno di noi e dobbiamo farle uscire come è successo a nostro figlio!”. Insomma, Giulio ce la sta facendo, ma tantissime altre persone non hanno ancora trovato un donatore compatibile. Quindi è più importante di ogni altra cosa aiutare l’ADMO a far tornare a casa anche gli altri. E’ molto semplice: scrivete a roma@admolazio.it o andate su www.admolazio.it, troverete tutte le informazioni necessarie. Tipizzatevi!
AGGIORNAMENTO del 12.04.2022 ore 18.30