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Guerra in Ucraina, il sindaco di Mariupol smentisce la Russia: “La città rimane nelle nostre mani”

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“Mariupol resta ucraina. I russi non sono riusciti a conquistarla. Non si è sottomessa all’esercito nemico che ci ha attaccati il 24 febbraio. Sono 59 giorni che è in mano dei suoi difensori, i nostri ragazzi coraggiosi che difendono la nostra città, la nostra nazione, il nostro futuro. Sono dei veri eroi. Ne siamo fieri”. Così il sindaco di Mariupol Vadym Boichenko a poche ore dalla capitolazione. I russi hanno deportato altri 308 residenti di Mariupol nell’estremo oriente russo. Lo ha reso noto il consiglio comunale della città, riferisce Ukrinform. “Il territorio di Mariupol viene ripulito dalla sua gente, hanno bisogno del territorio per il corridoio verso la Crimea, ma non hanno bisogno di persone lì”, si legge in un comunicato che spiega: “Prima i russi hanno quasi spazzato via la città e poi, a causa della pressione internazionale, metà della popolazione è stata rilasciata verso Zaporizhzhia. Tutti gli altri vengono deportate nelle zone più depresse della Russia”. Il consiglio comunale ha diffuso la scansione della pagina del giornale russo in cui si afferma che 308 residenti di Mariupol sono arrivati in treno nella città di Nakhodka, nell’area di Primorsk. A sua volta, il consigliere del sindaco di Mariupol, Pdetro Andryushchenko, su Telegram ha pubblicato una serie di foto in cui si vedono i residenti di Mariupol scendere dal treno. Il sindaco ha poi sottolineato come la città “resta ucraina. I russi non sono riusciti a conquistarla. Non si è sottomessa all’esercito nemico che ci ha attaccati il 24 febbraio. Sono 59 giorni che è in mano dei suoi difensori, i nostri ragazzi coraggiosi che difendono la nostra città, la nostra nazione, il nostro futuro. Sono dei veri eroi. Ne siamo fieri”.

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