giovedì, Marzo 28, 2024

Ammontano ad almeno 30-40 miliardi di dollari i danni alle infrastrutture dei trasporti in Ucraina

Ammontano ad almeno 30-40 miliardi di dollari i danni alle infrastrutture dei trasporti in Ucraina. La regione del Dontesk, di Kharkif e Kiev sono le aree più colpite; 300 i ponti distrutti, oltre ai 50 ferroviari; 23mila i km di strade cancellate dal territorio ucraino; 20 le stazioni ferroviarie rase al suolo; 6mila i km di strade ferrate disfatte. Non c’è un aeroporto che non sia stato attaccato almeno una volta e che non abbia subito danni; alcuni, come quello di Kiev e di Dnipro (nell’est dell’Ucraina) più volte sono stati bombardati dai russi. Come anche i porti sul Mar Nero, a partire da Mykolaiv, continuamente sotto il fuoco del nemico, danneggiati e paralizzati nelle loro attività. E’ il bilancio drammatico che il ministro delle Infrastrutture dell’Ucraina, Olexandr Kubrakov, descrive all’Adnkronos commentando: “Non esiste una infrastruttura sul suolo ucraino che non sia stata attaccata in qualche modo durante la guerra”. “Puntiamo alla ricostruzione di linee ferroviarie e alta velocità, con un ruolo chiave dell’Italia. Rispondendo sui aereo-mezzi delle compagnie aeree anche internazionali al momento in Ucraina, Kubrakov rassicura: “la maggior parte degli aerei è in luogo sicuro. Li stiamo manutenendo in modo che siano in grado di volare. Lo stiamo facendo con successo”. Drammatica invece la questione esportazioni: “prima della guerra il nostro volume di esportazioni si aggirava intorno ai 150 milioni di tonnellate di prodotti all’anno – riferisce – Il 70 per cento avveniva attraverso il mar Nero. Ma i porti sono bloccati per la presenza di navi russe. Trasporti su gomma, ferro, o tramite il fiume Dnepr nell’immediato futuro è impossibile possano supplire ai porti sul mar Nero. Naturalmente sfruttiamo il fiume Dnepr ed i suoi canali, ma non ha la stessa capacità del Mar Nero. Pertanto sul breve termine stiamo lavorando con Polonia, Romania e Slovacchia al potenziamento dei punti di controllo delle dogane che lavorano con il nostro stesso ritmo 7 giorni su 7 in modo da facilitare il transito delle nostre merci; ed alla semplificazione dei permessi richiesti ai mezzi di trasporto. Siamo pronti per la liberalizzazione – annuncia – in modo che i nostri camion possano transitare verso i paesi Ue senza bisogno di permessi in questo periodo”.
Redazione
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