domenica, Aprile 28, 2024

Riviera romagnola, ritirata l’ordinanza del divieto di balneazione. I livelli dei batteri Escherichia Coli è tornato nella normalità

I parametri del batterio Escherichia Coli nel mare della riviera emiliano-romagnola sono rientrati nei limiti in tutti i punti dove si erano registrate anomalie. Nel pomeriggio saranno emesse le ordinanze dei sindaci per il ritiro delle ordinanze di divieto temporaneo di balneazione. Ma nonostante le restrizioni (ancora in vigore) i vacanzieri continuano a concedersi lunghi bagni per sfuggire alla calura. “Ma sì, che sarà mai?”, si sente dire tra gli ombrelloni a Rimini. La spiaggia rovente, il mare tanto desiderato. Già giovedì, quando la notizia dei valori oltre i limiti è esplosa su tutti i media nazionali, adulti e bambini giocavano in acqua. Ad annunciare il ritorno alla normalità è stato l’assessore all’Ambiente dell’Emilia-Romagna, Irene Priolo, in una conferenza stampa sul tema.
Escherichia, indicatore di rischio che indica altri pericoli
Escherichia coli è un indicatore ormai ben consolidato di rischio per la salute, la sua concentrazione nelle acque rappresenta un indice per stimare il reale rischio igienico-sanitario delle acque: quando la sua presenza aumenta oltre i limiti, infatti, vi è il rischio concreto che in acqua vi siano altri patogeni molto pericolosi batteri come le salmonelle, campylobacter, i virus delle
epatiti, norovirus, rotavirus. Per questo è fondamentale rispettare i divieti di balneazione. È quanto sottolineato in un commento da Patrizia Laurenti, associato di Igiene presso l’Università Cattolica di Roma. “Il superamento dei limiti – spiega – rende le acque non balneabili in base alla legge vigente perché le concentrazioni di Escherichia sono usate come parametro che ci dà informazione sulla effettiva sicurezza igienico-sanitaria delle acque”. “Escherichia, ribadisce Laurenti, è un indicatore del rischio di presenza di altri patogeni con lo stesso circuito di trasmissione oro-fecale”. Il livello di questo indicatore si può alzare per difetti di depurazione delle acque di scarico o per condizioni ambientali (come le alte temperature) che fanno aumentare la carica batterica”.

Il mistero della presenza dei batteri

La situazione è “anomala” per Arpae secondo la quale “le ipotesi possibili sono rappresentante da un insieme di eccezionali condizioni meteorologiche che, sommandosi, possono aver avuto un effetto particolarmente impattante sulla composizione delle acque marine”. I campionamenti sono in corso e hanno già dato qualche responso positivo, tanto che 6 zone di mare, nell’area di Rimini, Cervia e Bellaria-Igea Marina sono rientrate nei limiti normativi. Il comune di Rimini, però, ha messo a disposizione le proprie analisi che non rivelerebbero alcun superamento dei limiti di legge.
Redazione
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