A Monterotondo, provincia di Roma, i carabinieri hanno arrestato padre e figlio di 58 e 30 anni, indiziati di aver trasformato la propria abitazione, dove scontavano gli arresti domiciliari, in una vera e propria piazza di spaccio.
L’indagine
I due in particolare smerciavano shaboo, con i militari che nelle vicinanze della casa hanno notato la presenza di assuntori a loro già noti. Poiché padre e figlio erano sottoposti agli arresti domiciliari per detenzione ai fini di spaccio e altri reati e tra le prescrizioni a loro carico vi era il divieto di incontro e frequentazione di soggetti estranei al nucleo familiare convivente, i carabinieri hanno deciso di effettuare una perquisizione domiciliare.
La perquisizione
In casa degli uomini i militari hanno scoperto dosi di shaboo e hashish, per circa mezzo chilo di sostanza stupefacente. Dalla quantità sequestrata si sarebbero ricavate ben 3.000 dosi da rivendere al minuto con un introito di oltre 120.000 euro. La sostanza è una droga sintetica, proveniente prevalentemente dalle Filippine, ossia una metanfetamina in cristalli che si fuma in pipette come il crack.