venerdì, Maggio 3, 2024

Il 15% degli adolescenti italiani (più di 1 su 6) dichiara di essere stato vittima di atti di bullismo e di cyberbullismo almeno una volta nella vita

Il 15% degli adolescenti italiani (più di 1 su 6) dichiara di essere stato vittima di atti di bullismo e di cyberbullismo almeno una volta nella vita. La percentuale è più alte tra le ragazze e tra i più giovani, con proporzioni di circa il 20% negli 11enni che progressivamente si riducono al 10% nei più grandi. I dati emergono dalla VI rilevazione 2022 del Sistema di Sorveglianza HBSC Italia (Health Behaviour in School-aged Children – Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare), coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità insieme alle Università di Torino, Padova e Siena, con il supporto del ministero della Salute, la collaborazione del ministero dell’Istruzione e del Merito e tutte le Regioni e Aziende Sanitarie Locali. La ricerca è diffusa in occasione della giornata nazionale contro il bullismo e cyber bullismo che coincide con la Giornata Europea della Sicurezza in Rete indetta dalla Commissione Europea (Safer Internet Day) che si celebra in contemporanea in oltre 100 nazioni di tutto il mondo.
Il report di Telefono azzurro
Il 65% dei ragazzi teme di essere contattato da estranei adulti. Seguono il bullismo (57%), oversharing di dati personali (54%), la visione di contenuti violenti (53%) o sessualmente espliciti (45%), l’invio di contenuti di cui ci si potrebbe pentire (36%), le spese eccessive (19%), il gioco d’azzardo (14%). Sono alcuni dei dati del report ‘Tra realtà e Metaverso. Adolescenti e genitori nel mondo digitale’, elaborato da Telefono Azzurro in collaborazione con Doxa kids. La ricerca è stata condotta su un campione di 804 genitori e 815 giovani tra i 12 e i 18 anni tra il 7 e l’11 novembre, offre uno spaccato delle percezioni dei giovani tra i 12 e i 18 anni e dei loro genitori, sul rapporto con il mondo digitale, coprendo problematiche quali gaming, salute mentale, condivisione dei dati e privacy.
L’indagine Eures: per il 70,5% degli intervistati l’aspetto fisico è il principale fattore di rischio
L’aspetto fisico, seguito dall’orientamento sessuale e dal Paese di provenienza sono i principali fattori di rischio indicati dagli oltre 1600 studenti di 8 scuole romane (tra primarie e secondarie di primo e secondo grado nel periodo febbraio-novembre 2022) interpellati sul fenomeno del bullismo. Secondo il report dell’Istituto di Ricerca Eures, realizzato in collaborazione con la Regione Lazio, presentato oggi, le “radici del bullismo” presentano la maggiore estensione nel periodo preadolescenziale, rallentando progressivamente la loro pervasività nelle fasi successive dello sviluppo dei giovani: la più alta incidenza di vittime del fenomeno si registra infatti tra i bambini delle scuole elementari (dove il 50,5% afferma di esserne stato anche occasionalmente vittima), scendendo al 40,9% nelle scuole medie e al 33,3% nelle scuole secondarie superiori. Il 70,5 per cento dei giovani intervistati colloca al primo posto, con il 70,5% delle indicazioni, l’aspetto fisico, come principale fattore di rischio. Seguono le citazioni relative all’orientamento sessuale (30%) e all’etnia/nazionalità di provenienza (27,3%). Mentre l’isolamento e l’esclusione dal gruppo, le principali forme di violenza in cui si manifesta il bullismo secondo il sondaggio, sono stati sperimentati dal 44,8% delle vittime, con maggiore diffusione nelle scuole elementari (55,8%). Si segnala inoltre come il 21,5% degli studenti delle scuole secondarie affermi di essere stato vittima del cyberbullismo. A denunciare più frequentemente fenomeni di esclusione o isolamento sono gli studenti stranieri e le femmine (52,8%). L’esperienza diretta del bullismo comporta molteplici e durature ripercussioni sul benessere psico-fisico e relazionale delle vittime. Dall’indagine spicca che gli atti di bullismo vengono prevalentemente commessi all’interno della classe. Gli autori (coetanei delle vittime nel 70,9% dei casi) sono soprattutto identificati come giovani di sesso maschile, che tendono ad agire “in branco”. Ma anche gli altri luoghi di aggregazione, seppure meno esposti al fenomeno, non ne sono immuni, come il quartiere e l’ambiente sportivo. Significativa la quota di testimoni (il 32,7%) che afferma di “non aver fatto nulla”, assistendo in maniera passiva agli atti di bullismo (per non essere a sua volta preso di mira dai bulli; perché la vittima non rientrava nella sua cerchia di amici o perché non ha ritenuto fosse una cosa grave).
#cuoriconnessi, il progetto della Polizia di Stato
Per la giornata europea della sicurezza in rete, Safer Internet Day, torna #cuoriconnessi, evento del progetto di responsabilità sociale contro il cyberbullismo nato nel 2016 e realizzato da Unieuro in collaborazione con Polizia di Stato per l’utilizzo responsabile della rete e delle tecnologie digitali da parte dei ragazzi. Per il terzo anno consecutivo parteciperanno alla diretta streaming sulla piattaforma dedicata all’evento – che conta sul canale youtube dedicato, sul sito cuoriconnessi.it, sui docufilm e su una collana di libri – più di 4mila scuole secondarie di primo e secondo grado di tutta Italia e oltre 200mila studenti.
Basket: Varese dice no al bullismo insieme ad Anemos Lombardia
Il bullismo, con il cyberbullismo, sono le principali cause di disagio, depressione e atti di autolesionismo che, purtroppo, a volte portano al suicidio tra i preadolescenti e gli adolescenti che ne sono vittime. È fondamentale contrastare questi fenomeni, conducendo i bambini e i ragazzi attraverso un percorso che li faccia riflettere sull’importanza di riconoscere e rispettare le proprie emozioni e quelle degli altri. Non c’è strada migliore dello sport, perché riesce a valorizzare le diversità e a dare valore al confronto. Quando la competizione è percepita come confronto positivo con se stessi e con gli altri, diventa un potente strumento per educare. Pallacanestro Varese, tramite VaRes, presenta un nuovo progetto in collaborazione con Anemos Lombardia, associazione che opera su tutto il territorio locale e nazionale occupandosi di prevenzione e contrasto a fenomeni del bullismo, cyberbullismo e violenza di genere.
Redazione
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