mercoledì, Aprile 24, 2024

Francia, il governo si salva per soli 9 voti

Non ha raccolto i 287 voti necessari per far cadere il governo francese la mozione di sfiducia “transpartisan” del partito indipendente LIOT, votata da tutte le opposizioni al governo Borne dopo la riforma delle pensioni. Sono mancati 9 voti per la sfiducia che è stata votata da 278 parlamentari. “Canti, urla, invettive, colpi sui banchi: ecco lo spettacolo al quale si sono abbandonati giovedì scorso certi deputati. Non è stato un fatto isolato, ma il parossismo di intere settimane in cui abbiamo visto l’antiparlamentarismo in tutte le sue manifestazioni”: con queste parole, mentre gran parte dei deputati delle opposizioni abbandonavano i banchi ed uscivano dall’aula in segno di protesta, la premier Elisabeth Borne ha cominciato il suo intervento alla fine della seduta dell’Assemblée Nationale per la presentazione di due mozioni di censura al governo. “Intervento dopo intervento – ha continuato la Borne – ho constatato che non ci sono davvero limiti alla doppiezza. Sono gli stessi che hanno fatto di tutto per limitare il dibattito che ora vengono a rimproverarci di aver limitato il dibattito. Questi comportamenti sono gravi”. L’intervento di Elisabeth Borne, che ha convocato i ministri per questa sera, è l’ultimo prima del voto sulle due mozioni di censura. Si è conclusa, con l’intervento della premier francese Elisabeth Borne, la seduta per l’esame in Assemblée Nationale delle due mozioni di sfiducia al governo, quella “trasnpartisane” del gruppo indipendente centrista Liot e quella del Rassemblement National di Marine Le Pen. La presidente dell’Assemblée, Yael Braun-Pivet, ha invitato al voto i deputati, dando appuntamento per i risultati entro 30 minuti. La quota
Redazione
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