“TARIQ Sabir, ATHAR KAMEL Mohamed Ibrahim, UHSAM Helmi, MAGDI IBRAHIM Abedal Sharif, siete a conoscenza del processo, presentatevi oggi in udienza al Tribunale di Roma, davanti a giudice, affrontate il processo reg. gen. N 16307/2019 Gip, per il sequestro, le torture e l’uccisione di Giulio Regeni. Non siate vigliacchi. Gli italiani pretendono #veritapergiulioregeni #verità e #giustizia per #Giulio Regeni”. E’ quanto scrive sul proprio profilo Facebook l’avvocatessa Alessandra Ballerini, legale dei genitori di Giulio Regeni. “Il 3 aprile state con noi, state con Giulio, a piazzale Clodio“, è l’appello di Alessandra Ballerini perché il processo a carico degli autori delle torture e dell’omicidio del ricercatore italiano morto in Egitto è in una fase di stallo perché manca il passaggio procedurale della notifica degli atti, ritenuto necessario nel nostro ordinamento. Infatti la Procura è a conoscenza dei nomi dei quattro indagati, ma le autorità del Cairo non hanno mai fornito a quelle italiane le informazioni necessarie per notificare. A fine marzo una memoria depositata dall’avvocatura dello Stato all’ufficio del Gup di Roma ha chiesto al giudice di celebrare il processo a carico dei quattro 007 egiziani accusati, alla luce della riforma dell’art 420 bis codice di procedura penale della riforma Cartabia. Nella memoria, l’Avvocatura ritiene che la riforma abbia sostanzialmente allargato le maglie alla possibilità di fare il processo anche in assenza degli imputati, ampliando la discrezionalità del giudice nel ritenere provata la conoscenza della pendenza del procedimento e che la scelta di sottrarsi al processo sia “volontaria e consapevole“.
