giovedì, Maggio 16, 2024

Delitto di Torvajanica, al processo le immagini dell’agguato

Era tranquillo, stava eseguendo dei lavori nello stabilimento Bora Bora, gestito dalla compagna”. In Corte d’Assise, a Frosinone, i testi della parte civile raccontano le ore che precedono l’omicidio di Shehaj Selavdi, detto “Simone” o “Passerotto”. “Mai assistito a litigi tra la vittima e altri soggetti”, riferiscono i testimoni che conoscevano il 38enne di origini albanesi e i suoi precedenti per traffico di droga.  In aula il consulente della difesa proietta alcuni fotogrammi del video che riprende l’agguato. Domenica mattina, 20 settembre del 2020. La spiaggia di Torvajanica è affollata. Due uomini con mascherina e casco integrale arrivano in sella a uno scooter. Uno di loro scende e, travestito da runner, fredda con due colpi di pistola Shehaj. Il sicario – per la Procura di Roma – altri non è che Raul Esteban Calderon, il killer argentino accusato di aver ucciso un anno prima Fabrizio Piscitelli. L’omicidio di Diabolik e quello di Simone, legati a doppio filo, l’ipotesi dei Pm. Esecuzioni mafiose, maturate nella faida scaturita proprio dalla morte del capo ultrà della Lazio. Imputato per il delitto di Torvajanica anche Enrico Bennato, fratello del super boss Leandro. Sarebbe stato lui l’uomo alla guida della moto rubata e utilizzata per uccidere Shehaj. Un omicidio pianificato – questa l’accusa – da Giuseppe Molisso, pregiudicato di origini napoletane e rivale di Diabolik.
 

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