di Giuseppe Iacoviello
La NASA punta a costruire le prime abitazioni sulla Luna entro il 2040. A rivelarlo è un rapporto del New York Times, secondo cui l’agenzia spaziale americana starebbe lavorando a un progetto rivoluzionario per trasformare il nostro satellite in un luogo abitabile.
Dalla missione Apollo alle basi lunari
Mezzo secolo dopo Apollo 17, l’ultima missione con equipaggio umano sulla Luna, la NASA guarda a un futuro in cui la permanenza non sarà più limitata a poche ore o giorni, ma si estenderà nel tempo. Sebbene alcuni esperti considerino l’obiettivo troppo ambizioso, altri scienziati ritengono che sia realisticamente raggiungibile.
L’idea è quella di inviare sulla Luna una stampante 3D in grado di costruire edifici utilizzando materiali locali, come scaglie di roccia e frammenti minerali della superficie lunare. Questo approccio innovativo eviterebbe il trasporto di materiali dalla Terra, riducendo costi e difficoltà logistiche.
Le missioni Artemis: un passo fondamentale
Prima di dare il via alla costruzione delle basi lunari, la NASA dovrà completare con successo il programma Artemis, progettato per riportare l’uomo sulla Luna. Dopo il volo senza equipaggio di Artemis 1, la missione Artemis 2—prevista per il prossimo anno—porterà quattro astronauti in orbita attorno al satellite. Il vero momento storico arriverà con Artemis 3, attesa tra il 2025 e il 2026, quando gli astronauti atterreranno al Polo Sud lunare con il supporto della navicella Starship di SpaceX.
Una collaborazione tra pubblico e privato
Per realizzare il sogno di colonizzare la Luna, la NASA sta collaborando con università e aziende private, sfruttando le più avanzate tecnologie disponibili. Se il progetto andrà in porto, l’umanità farà un enorme passo avanti nell’esplorazione spaziale, aprendo la strada a future missioni su Marte e oltre.