“Per quello che ci riguarda è confermato lo sciopero: possono precettare finché gli pare, noi non ci fermiamo fino a quando non abbiamo ottenuto dei risultati”. A dirlo è il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, il quale però sottolinea che “per quello che riguarda il settore dei trasporti, dovremo vedere adesso concretamente quelli che sono i provvedimenti e valutare sostanzialmente che cosa fare, senza voler mettere in difficoltà i lavoratori”. Infatti, chiarisce, “quando si arriva a un atto di prescrizione le eventuali sanzioni non riguardano solo le organizzazioni sindacali ma possono riguardare anche il singolo lavoratore”. Salvini: “Non possiamo dipendere dagli umori di Landini”. Non si è fatta attendere la risposta del ministro Salvini. “La legge me lo permette, non abbiamo bisogno di blocchi, fermi e scioperi, ma di correre e produrre, dunque ho firmato l’ordinanza di precettazione dello sciopero” del 17 novembre, che sarà di 4 ore perché “non possiamo dipendere dagli umori di Landini”. Durissime le parole di Pierpaolo Bombardieri. “Risponderemo a un atto di squadrismo istituzionale con la partecipazione a una grande manifestazione”, dice il segretario generale della Uil, parlando della precettazione dello sciopero per il settore dei trasporti e considerandolo un atto grave. “Il silenzio assordante della premier Meloni mi dà l’idea che sia d’accordo con Salvini”, afferma poi Bombardieri. “È la prima volta che nella storia della Repubblica si interviene con la precettazione di uno sciopero generale”, sottolinea il leader della Uil. Quanto alla commissione di garanzia sugli scioperi, “ha deliberato non sulla base di una normativa ma di una valutazione fatta dai suoi componenti, che negli anni passati erano al governo con il centrodestra. Quindi – afferma ancora – abbiamo il dubbio che il giudizio della commissione sia quantomeno condizionato dalla politica e la certezza che, mentre deliberava, il ministro Salvini diceva le stesse cose”. Quanto al governo, prosegue Bombardieri, “continua a fare propaganda e a dire bugie: l’intervento sul cuneo fiscale mantiene gli stipendi uguali, non li fa aumentare. Non si parla di sicurezza sul lavoro, le scelte del governo sul fisco continuano a premiare gli evasori e non chi in questo Paese paga le tasse e si interviene sulle pensioni peggiorando la legge Fornero”. “Dire che non è uno sciopero generale determina, per alcuni settori in particolare i trasporti, la possibilità di ridurlo, di cambiarlo e ha aperto la strada all’intervento della precettazione. C’è stata una logica di questa nuova Commissione, che è una logica compiacente con il governo”, spiega Maurizio Landini.