
Il ministero della Sanità dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) sostiene che 26 ospedali a Gaza sono stati chiusi e altri nove sono solo parzialmente operativi. Il ministero lancia l’allarme su Al Shifa, dove è ancora in corso l’operazione dell’esercito israeliano: “Nell’ospedale non c’è acqua né cibo né per i pazienti né per il personale”. Almeno 200 operatori sanitari sono stati uccisi nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre. Lo affermano le autorità dell’enclave palestinese, secondo quanto riportato da Al Jazeera e rilanciato dalla Tass. Il bilancio delle vittime comprende medici, infermieri e paramedici. Un totale di 25 ospedali e 52 centri medici sono stati messi fuori uso dai pesanti bombardamenti israeliani sull’enclave, hanno detto ancora le autorità di Hamas, aggiungendo che un totale di 55 ambulanze sono state colpite dal fuoco israeliano. “Abbiamo dislocato le 5 ambulanze che ci restano a nord di Gaza in punti strategici: avendo perso le comunicazioni con la centrale operativa sul territorio, che è stata smantellata, si procede ascoltando le urla di aiuto. Si continuano a ricevere chiamate al numero d’emergenza di cittadini intrappolati dalle macerie e gente bloccata in casa, ma spesso i nostri team non riescono a raggiungere le persone colpite”. E’ quanto riferisce Giovanna Bizzarro, rappresentante italiana per la Croce Rossa in Palestina, impegnata all’interno della centrale operativa che coordina gli aiuti medici e umanitari da Ramallah.