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domenica, Giugno 16, 2024

Scompare il lago di Urmia, disastro ecologico in iran

L’ombra di una catastrofe ecologica si allunga sull’Iran, dove il lago di Urmia, il più grande lago salato del Paese, si sta ritirando a ritmo preoccupante. L’allarme e stato lanciato dal quotidiano Samat, secondo cui l’80% delle acque del lago sono andate perse nell’ultimo anno, riducendo la superficie dello specchio d’acqua situato nel Nord-Ovest del Paese ad appena 170 km quadrati. Una perdita dal valore incalcolabile, con enormi ripercussioni sull’economia e sul clima di una delle più popolose regioni dell’Iran. Un processo di distruzione andato avanti nonostante i proclami del governo degli ayatollah, che aveva più volte promesso azioni concrete per arrestare la distruzione di quello che è stato il più grande lago salato del Medio Oriente. La distruzione di Urmia dura da più di 20 anni, un progressivo prosciugamento dovuto essenzialmente all’assenza di strategie di gestione sostenibili e all’espansione senza regole dell’agricoltura, che ha reso lo specchio d’acqua una pozza inquinata e in alcuni punti maleodorante. Secondo il quotidiano Samat negli ultimi 25 anni sarebbero andate perse il 97% delle riserve idriche del lago di Urmia. A sostegno della propria accusa il quotidiano pubblica foto satellitari scattate negli anni dall’università Sharif. Una polemica che ha inevitabilmente avuto ripercussioni politiche. Numerosi attivisti e ambientalisti hanno dovuto fronteggiare arresti e persecuzioni da parte del regime iraniano per aver denunciato il disastro ecologico in corso e il deterioramento della qualità dell’aria nella regione.

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