
Organizzavano i viaggi oltreconfine di migranti arrivati in Italia dall’area subsahariana e intenzionati a raggiungere dal nostro altri Paesi dell’Unione europea. Per questo 25 persone sono state fermate con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. A disporre il fermo è stata la polizia di Catania su delega della direzione distrettuale antimafia etnea, contro persone per lo più guineane e ivoriane, rintracciate in diverse località italiane. L’indagine, condotta dalla squadra mobile di Catania, ha preso il via in seguito alle dichiarazioni di una minorenne che, prelevata da una comunità, è stata messa su un autobus diretto al Nord, dove ad attenderla c’erano alcuni dei suoi aguzzini. “I trafficanti contattavano i migranti direttamente in Africa (Costa d’Avorio, Mali, Marocco, Libia) e li conducevano, dietro pagamento di oltre mille euro, nel Paese europeo prescelto – ha detto il direttore centrale anticrimine della polizia, Francesco Messina -. Reati gravi, commessi in diversi Paesi e caratterizzati dalla transnazionalità”. Continuano intanto gli sbarchi a Lampedusa e i cadaveri di due donne sono stati recuperati in acque Sar italiane dalla Guardia costiera. Le due vittime sarebbero state a bordo di uno dei quattro barchini carichi di migranti naufragati il 24 aprile. I corpi sono stati avvistati dopo le operazioni di recupero di altri 62 migranti che viaggiavano su un’imbarcazione di 9 metri salpata da Sfax in Tunisia. Originari di Benin, Burkina Faso, Camerun, Costa d’Avorio, Guinea, Mali, Sudan e Togo, sono stati portati a Lampedusa.






