mercoledì, Maggio 15, 2024

Regione Lazio, Zingaretti firma il decreto di calamità naturale per fronteggiare la crisi idrica

“Ho firmato questa mattina il decreto per la dichiarazione dello “stato di calamità naturale” a seguito degli eventi eccezionali di natura meteorologica verificatisi nel territorio della regione Lazio. In questo modo puntiamo a dare sollievo alle popolazioni della nostra regione colpite da questo evento.” Così il Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, ha commentato la firma del Decreto concernente la dichiarazione dello stato di calamità naturale, a seguito della crisi idrica verificatasi sul territorio regionale. “Non bisogna, però – afferma Zingaretti – fare finta di nulla: la siccità non è l’unica responsabile di questa grave situazione, in questi anni ci sono stati troppi sprechi e pochi investimenti da parte di chi è chiamato istituzionalmente a gestire un bene prezioso come l’acqua. Così non si può davvero andare avanti. Adesso il decreto di stato di calamità passerà alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Protezione Civile, al quale chiediamo di dichiarare lo stato di emergenza con sostegni finanziari e l’adozione di urgenti e straordinari provvedimenti da parte dello Stato per fronteggiare adeguatamente la situazione emergenziale”. Dalla Regione Lazio fanno inoltre sapere che sono diverse le condizioni su cui è stato costituito il testo del Decreto, a partire da gravosi eventi di natura metereologica verificatisi nel territorio della regione. Si è infatti determinata una diffusa e generalizzata criticità, connessa alla scarsità di risorsa idrica, dovuta alla mancanza di piogge autunnali. Con il mese di giugno, questa criticità ha assunto livelli eccezionali. Diversi comuni hanno trasmesso all’Agenzia Regionale di Protezione Civile richieste di approvvigionamento di acqua ad uso potabile e zootecnico, causa carenza delle relative sorgenti. Al contempo, i gestori del servizio idrico integrato hanno prelevato oltre misura dai siti affidatigli in concessione. La concomitanza di tali elementi ha costituito uno scenario sempre più preoccupante. Si è registrata una variazione negativa del livello delle acque del lago di Bracciano. In ambito agricolo, è cresciuta la rilevanza di danni alle colture, con una distribuzione omogenea sull’intero territorio regionale, mentre gli indicatori hanno rilevato situazioni oggettive di generale depauperamento dei livelli della risorsa idrica potabile disponibile. A ciò si aggiunga che, a causa della siccità, è emersa una comprovata recrudescenza di incendi che, nel solo mese di giugno 2017, ha visto un incremento del 300% rispetto allo stesso periodo del 2016, sull’intero territorio laziale. Nell’ambito dell’Ato 4 e dell’Ato 5, che insieme comprendono i Comuni della provincia di Latina e Frosinone ed alcuni Comuni della provincia di Roma, si sono quindi registrate situazioni di particolare gravità, evidenze che hanno indotto i presidenti degli stessi A.T.O. a richiedere l’attivazione dello stato di emergenza idrica. Questo scenario ha dunque reso indispensabile procedere all’adozione di interventi immediati, urgenti e straordinari, a sostegno della popolazione e delle attività colpite. Da qui la richiesta al competente Dipartimento della Protezione Civile, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, di poter usufruire di conseguenti sostegni finanziari e dell’adozione di urgenti e straordinari provvedimenti dello Stato, finalizzati a fronteggiare adeguatamente la grave situazione emergenziale.

Redazione
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