“Quello che una volta faceva vergognare le persone, che le faceva scappare dove nessuno le conosceva era il marchio dell’infamia che gli si vedeva addosso per le loro infamanti azioni, al punto che sputargli addosso era la minima cosa. Un ladro era un ladro, lo si scansava, non lo si salutava nemmeno, i figli dei ladri si portavano addosso il disprezzo verso i loro genitori, un pedofilo doveva sempre guardarsi le spalle e prima o poi lo ritrovavano in qualche fosso. Era il senso di ripugnanza e di rifiuto verso ciò che offende dal profondo.Non so cosa è cambiato oggi, non riesco a capire come si possa pensare di fare certe cose come se nulla fosse, ma sono disgustato al punto da non saperlo nemmeno descrivere dal fatto che si sono spesi un mare di soldi per inquadrare una piazza mentre sono tre mesi che dico a questa amministrazione di guardare quanta sofferenza hanno provocato con i loro tagli ai disabili. A qualcuno non gliene frega niente, deve dimostrare di possedere e non amministrare la città. Se non fosse così certe cose non si farebbero. Non mi importa che “spiegazione” daranno, certo non perché sentono il dovere di farlo ma perché dopo lo sputtanamento di questa ulteriore spesa del cavolo mentre la gente schiatta una scusa bisogna pur trovarla. Non ci sono scuse, non c’è nemmeno nessuna motivazione incartata da qualsivoglia logica che può giustificare quello che hanno fatto e che stanno facendo mantenendo i tagli. Le cose non cambieranno fintanto che non si dice forte e chiaro che chi compie certe azioni dovrebbe vergognarsi anche a uscire di casa, altro che entrare al comune. Io lo dico chiaro e forte perché certe cose non si possono più sopportare. NON SI DEVONO SOPPORTARE”.
Filippo Bellantone,
a titolo personale prima ancora che come
Presidente della APS Parco degli Angeli Onlus
costituita fra genitori di ragazzi disabili che stanno schiattando senza essere inquadrati da nessuna telecamera.
